Un nuovo pluralismo politico nel Centro Sinistra

Nel 1983, solo dopo una polemica politica su: Bresciaoggi con il prof. Emanuele Severino, ho letto il suo “Ritornare a Parmenide”. Quel “ritornare” era in verità il suo “ripartire” da un bivio di ben 2500 anni fa, ma per una strada diversa da quella sbagliata, fino allora percorsa in filosofia. Una “metafora” forte da tener presente anche su questioni ben più modeste. Anche in politica. Quindi a fronte di errori va individuato il “bivio sbagliato”, da cui poi ripartire per la via giusta.
Ma qual è il bivio sbagliato che ha portato il PD a dimezzare i suoi voti? Esso risale alla risposta sbagliata data già dal Centrosinistra alla crisi della Prima Repubblica. Da lì si diramano due opposte vie: quella del bipartitismo di tipo anglosassone e quella europea, col pluralismo delle alleanze. Ma ad un tale aut-aut, la risposta è la peggiore: quella dell’et-et! Con l’adozione delle due opposte opzioni: sia il bipartitismo che il multipartitismo! E la riprova sta nella legge elettorale “bicefala” del “Mattarellum”. Per il Parlamento il voto è dato ai partiti in base ai collegi uninominali (quindi un voto bipartitico), mentre per Comuni e Regioni, il voto è proporzionale, a favore delle alleanze le più ampie. Una schizofrenia! Con l’Ulivo poi in crisi per quelle opposte “due anime nel suo petto”.