Bragaglio: rifiuti dal sud? No, perché mancano impegni e controlli

Leggo sempre con attenzione le riflessioni del prof. Carlo Scarpa (docente tra i più stimati dell’Università di Brescia), in particolare su temi riguardanti economie e servizi pubblici locali.

Con riferimento al “fondo” sul Giornale di Brescia, del 18 c.m., dal titolo “Rifiuti dal Sud? Sì, ma serve trasparenza”, convengo su vari punti: i controlli sulla tipologia del rifiuto ed il fatto che non sia pensabile un termovalorizzatore per ogni Provincia. E per evidenti motivi, in quanto le Province si differenziano tra loro (da 100 mila a 4 milioni di ab.) al punto da non essere un “bacino ottimale”. Ma è pensabile una movimentazione dei rifiuti senza alcun altro limite (territoriale e decisionale) sull’intero territorio nazionale? Su questo punto, che chiama in causa lo “sbloccarifiuti” del Governo, si aprono problemi enormi che mi portano a condividere le posizioni contrarie assunte dalla Giunta della Loggia e dai Parlamentari del PD. E non solo per esigenze di trasparenza, ma perché non v’è assunzione di responsabilità di una parte delle classi dirigenti del Sud (e dei Governi nazionali) per una gestione dei rifiuti che non sia da troppo tempo quella del loro trasferimento al Nord od in Europa.

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