PD in mezzo al guado…. ma come nella favola della rana e lo scorpione

In politica si possono avere idee diverse, ma non al punto da capovolgere la realtà. Allo stato dell’arte il PD sta gestendo due linee opposte tra loro.  A livello nazionale un PD sempre più solitario che non vuole la coalizione di centro sinistra, ma con l'ambiguità di possibili future aperture verso Berlusconi. A livello territoriale (Regioni e Comuni) un PD che per vincere è invece (e giustamente) coalizionale (Centrosinistra e Civismo) . Come a Milano con Sala e auspicabilmente l’anno prossimo con Del Bono a Brescia.
Può reggere una simile situazione  così contraddittoria e schizofrenica? Semplicemente no.  O si modifica la prima o il rischio è che si sfasci pure  la seconda.
A mio parere sono ormai troppo evidenti le pulsioni - temo sempre più  incontrollabili - di Renzi verso il nuovo ‘plebiscito’ sul PD, con l’anticipo delle elezioni politiche. Lasciando logorare il governo Gentiloni. O, come taluni sostengono, mettendoci pure del suo. C'è chi è convinto, che ci sarà una prossima svolta di 180° della politica renziana. Da parte mia invece il timore che l’unica svolta che gli viene d’istinto è quella di 360°. Ovvero quella che lo riporta sempre allo stesso punto di prima. Quello già visto. Quello delle molteplici varianti, ma tutte e sempre d'un medesimo gioco. Ma a quel punto pure con lo stesso risultato del referendum del 4 dicembre scorso.  Renzi come un moltiplicatore di avversari, tutti da sbaragliare, ma altrettanto puntualmente e variamente schieratiglisi contro.


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