Bragaglio: “A settembre sarà tardi. È necessario intervenire subito. Sono deluso per il disinteresse della maggioranza in Commissione”.
di Mimmo Varone
Bresciaoggi 14 Aprile 2019
A settembre rischiamo di perdere un pullman su quattro, a Milano fanno spallucce, e ripetono il “non preoccupatevi che alla fine tutto si aggiusterà”. Le cinque agenzie del Tpl lombardo sono sull'orlo del collasso immediato. Il rischio di non fare le gare nel 2020 condannerebbe al fallimento la Legge 6/2012 sul riordino del trasporto regionale. Da Roma non arrivano i soldi del Fondo trasporti, e il Pirellone ha dovuto anticipare (mai accaduto prima) la sua quota per pagare i primi quattro mesi del Tpl. Poi il vuoto. In più, si fa concreta la prospettiva che a luglio non arrivino neanche i 52 milioni del Fondo di salvaguardia. Le Province, per di più, restano in attesa dei trasferimenti romani, e il Broletto non sa se sarà in grado di erogare al trasporto pubblico i suoi due milioni. Morale, a luglio a Brescia rischiano di mancare 5,5 milioni, o forse 7,5. Ma una Regione milanocentrica non sembra averne la giusta contezza.
E' questo il film che giovedì ha visto protagonisti da una parte presidenti e direttori delle Agenzie, dall'altra i consiglieri regionali della commissione Quinta. A conclusione dell'audizione, il presidente dell'Agenzia bresciana Claudio Bragaglio riassume tutto con una parola: “delusione”. Delusione perché “chiuso il primo punto all'odg sulla politica tariffaria di Milano – spiega -, la maggioranza ha praticamente abbandonato l'aula”. E anche “seria preoccupazione” per una tanto scarsa consapevolezza dei rischi reali incombenti sul Tpl regionale, che nemmeno il “collasso” evocato a più riprese dalle Agenzie in coro riesce a scuotere.