NASCE A BRESCIA L’ASSOCIAZIONE DI STUDI EMANUELE SEVERINO
SABATO 25 FEBBRAIO, ORE 10, PALAZZO LOGGIA, INCONTRO PUBBLICO CON IL FILOSOFO SEVERINO
L’Associazione di Studi Emanuele Severino, con il Comune di Brescia, promuove il 25 febbraio, ore 10, presso il Palazzo della Loggia, un Incontro Pubblico con il filosofo EMANUELE SEVERINO.
Per la presentazione, in occasione del suo compleanno, dell’Associazione a lui dedicata che ha sede a Brescia.
Intervengono: EMILIO DEL BONO (Sindaco di Brescia), VINCENZO MILANESI (Rettore emerito dell’Università di Padova, Presidente dell’Associazione), INES TESTONI (Professore associato di Psicologia presso Università di Padova e Vicepresidente dell’Associazione), ANNA LUDOVICA SEVERINO (Vicepresidente dell’Associazione), PAOLO CORSINI (Senatore della Repubblica), PAOLO BARBIERI (Direttore rivista QuiLibri), CLAUDIO BRAGAGLIO (Nuova Libreria Rinascita), GIULIO GOGGI (Professore di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano).
NUOVA LIBRERIA RINASCITA FONDAZIONE CALZARI TREBESCHI
Lunedì 30 gennaio 2017 ore 17.30
presso la Sala Giudici di Palazzo Loggia - Brescia
Presentazione del libro
OGNI GIORNO. TRA SCIENZA E POLITICA
di ELENA CATTANEO
con la partecipazione del Sindaco Emilio del Bono
dialogano con l’Autrice
Paolo Corsini storico, senatore
Mario Capponi Fondazione Calzari Trebeschi
Biologa di fama mondiale, senatrice a vita, l’autrice racconta i primi tre anni trascorsi in aula, affrontati con la stessa dedizione riservata al lavoro di ricerca in laboratorio, ma soprattutto con lo stesso metodo e gli stessi principi, nella salda convinzione che “i valori scientifici dell’oggettività, oltre all’allenamento al pensiero critico, avrebbero reso migliore l'apporto al Paese come senatrice”.
L’impressione è netta. Sperando da parte mia di sbagliare. Con la crisi delle istituzioni e paventando il rischio del vuoto di potere la Corte Costituzionale prova - su certi passaggi delicati ed importanti - a fare supplenza politica al Parlamento e pure ai Partiti.
Absit iniuria…ma se osservo anche nomi e cognomi di alcuni giudici non mi sorprendo di certe intenzioni e di quest’ambizione, persino vocata ad un azionismo…interpartitico.
Leggeremo le motivazioni per poter cambiare - se del caso - opinione. Ma contro precedenti sentenze, si mantiene pure un buon 65 per cento di Deputati nominati (I Capilista). Ma non è che i “deputati nominati” dai segretari di partito andassero bocciati nel “Porcellum” di Calderoli, mentre possono passare indenni – e son la maggioranza degli eletti della Camera – nel nuovo Italicum.
Dopo tale sentenza, nelle intenzioni che traspaiono, l’alternativa mi sembra piuttosto chiara.
Chi vuol votare subito pensa ad un PD solitario, più o meno al 30-33%, o mal accompagnato ed alleato in futuro a Berlusconi, con un Patto del Nazareno bis. Ed un sistema politico-istituzionale di tipo neocentrista e tolemaico.
Chi punta al voto del 2018 pensa invece alla scommessa di ricostruire un Nuovo Ulivo. Ovvero una coalizione di centro sinistra che mediamente ha viaggiato attorno al 45 per cento dei voti. Ed un sistema di alternanza di tipo bipolare.
Tertium non datur!
Tanto valeva, ed era molto meglio, non togliere il ballottaggio, rendendo però possibile il ballottaggio anche tra coalizioni (ch’era impedito dall'Italicum). Come avviene da più di vent'anni nei Comuni medio grandi, con evidenti effetti positivi di rappresentatività e di stabilità di governo.
Se le intenzioni, poi, son quelle di tagliar le gambe in questo modo al populismo salvinian-grillino - con l'azzardo di elezioni precipitate ed una spericolata operazione neocentrista - resta da vedere nelle prossime settimane le reazioni della politica e quanto di ciò si avveri...
Sapendo però che ormai da tempo tra intenzioni e realizzazioni della 'politique politicienne' son saltate tutte quante le...congiunzioni! brg
Fedeli? Per l’Istruzione un po’ di coraggio per un nuovo Ministro
Valeria Fedeli al Ministero dell’Istruzione e dell’Università un problema di Laurea? Si e… no.
Basta guardarsi attorno e frequentemente capita di trovar fior di laureati a dir poco imbarazzanti, per profondità d’ignoranza e vette di stupidità. Quindi un titolo non basta e non è di per sé garanzia sufficiente. Proveniente magari da quelle Università che son solo (o principalmente) diplomifici. Si sa. Per non dire poi di transumanze (in genere, ma non solo al Sud) per facili Diplomi, Lauree e Abilitazioni professionali. Bastino i numeri scandalosi resi noti mesi fa anche per le maturità super-laudate delle scuole superiori, nel rapporto Nord-Sud. Quindi il famoso “pezzo di carta” non certifica di per sé preparazione.
In secondo luogo vi son professioni complicate che sono state affrontate con successo (lavoro operaio specializzato, professionale, imprenditori, artigiani…) anche attraverso la scuola del lavoro e dell’esperienza, della cultura materiale, dell’autoformazione che non hanno propriamente registrato le frequenze di aule scolastiche. Esperienze che non vanno valutate con la puzza sotto il naso di chi ritiene che il massimo della vita sia allontanarsi con il “pezzo di carta” dal lavoro produttivo, manuale ed industriale. Pensiamo alla polemica di Salvemini e di Gramsci contro le pagliette, azzeccagarbugli ed avvocaticchi del Sud.
Ho espresso, sia in sedi politiche che amministrative, una fiduciosa valutazione sul futuro delle Agenzie del Trasporto Pubblico Locale (TPL) che ha sollevato alcune legittime obiezioni. La questione riguarda, in particolare, la loro operatività per il Programma di Bacino e l’indizione delle Gare europee per il Gestore del TPL. Da parte mia, rimango convinto che i possibili diversi esiti del Referendum del 4 dicembre sono (o potrebbero essere) poco influenti, con riferimento al merito specifico del trasporto pubblico locale.
Senza voler, con questo, neppure sfiorare il nervo scoperto dello scontro elettorale.
Infatti se vince il No si sta nel quadro normativo già in essere, sia per le attuali Province che per Agenzie TPL, con relativa legge regionale n. 6/2012. Più problematica la situazione in caso di vittoria del Sì. Ma – stando sempre e solo al TPL - meno di quanto si possa immaginare. A partire dalla stessa natura giuridica dell’Agenzia TPL, costituita da Comune, Provincia e Regione.