Partito

Un augurio a Guindani e Galperti per il nuovo Gruppo Civica Italia Viva

Mi è già capitato di esprimere pubblicamente una valutazione positiva, con riferimento alla iniziativa assunta mesi fa da alcuni amici (Benzoni, Avanzini, Coen ed altri) per una aggregazione “liberal” a Brescia, avente a riferimento nazionale Calenda e Renzi.
Altrettanto positivo - ma con caratura accresciuta per i ruoli amministrativi ed istituzionali ricoperti - mi sembra la costituzione d’un gruppo consiliare Civica Italia Viva, quale quello promosso da Guindani e Galperti in Loggia.
Per ciò che mi riguarda non avendo mai condiviso l’idea fondativa del PD inteso come partito unico maggioritario di Centro Sinistra, non posso che vedere positivamente tutto ciò che si muove invece nella logica di una alleanza convergente, ma tra forze distinte e diverse, di Centro e di Sinistra.
Il tutto fatto con la chiarezza programmatica necessaria. Ma – ritengo - anche a vantaggio dello stesso PD. Di una propria maggiore identità politica e programmatica. Di un ruolo coalittivo, ma ben lontano dalla presunzione d'una propria scontata autosufficienza.
Una chiarezza ed una novità, al passo con i tempi politici, che si rendono quanto mai opportune anche sul piano locale. Infatti per quanto positiva e condivisa sia stata l’esperienza in Loggia con sindaco Del Bono, quella del 2013 e riconfermata nel 2018, risulta del tutto evidente come ogni passaggio di Sindacatura comporti anche un necessario cambiamento.

Draghi per il Quirinale un pilastro per il futuro del paese

Rimango convinto che, se non ci fosse il “miracolo” della conferma del Presidente Mattarella, la soluzione più opportuna per il Quirinale sia quella di Mario Draghi. Si sfida un possibile caos con altre soluzioni del tutto deboli. O finalizzate ad operazioni neocentriste, contro il bipolarismo. O che - destabilizzanti - ci portano dritti alle elezioni in primavera. Procedendo quindi bendati verso l’ignoto d’una “tempesta perfetta”. Le tensioni di recente registrate – proprio contro Draghi – anche in merito alle nuove misure per l’emergenza Covid ci dicono molto. Persino troppo, nel prefigurare anche prossimi cambi di maggioranza da parte della Lega di Salvini. E non solo. Pensando, ma illudendosi, che il Presidente Draghi rimanga comunque incatenato alla “macina” del Governo, mentre una “guerriglia” apre brecce nelle mura di difesa in Parlamento e nel Paese. Per non dire poi dell’uscita dell’on. D’Alema, che mette nel bersaglio, con un sol colpo: Draghi, Bersani e Speranza, Letta. Un capolavoro! In particolare, contro la sinistra riformista e lo stesso Governo Draghi, visto che essi sono saldi punti di tenuta, per quanto non unici, evidentemente.
Mi auguro che il segretario del PD, Enrico Letta, confermi le sue recenti posizioni già assunte e che siano fatte proprie dalla prossima Direzione Nazionale del PD. Ma che, se si dovesse riattivare nel PD un ambiguo “doppiogiochismo” contro il segretario Letta - come è già avvenuto - vi sia un’adeguata reazione, anche da parte della sinistra interna, in suo sostegno. Perché non si può giocare con il fuoco, a fronte del futuro non solo del PD, ma dell’intero Paese.


Con Draghi al Colle al sicuro l'Italia, una doppia prospettiva per il PD

Fin troppo facili  i pronostici  sbagliati,  per due opposte  scelte  sulla Presidenza della Repubblica.
La prima, rischiosa e da evitare, una soluzione fintamente unanime, su una candidatura “debole” e condizionata. Che sia il giovane o la donna…o i vari nomi di Casini, Cartabia, Amato, Pera,…che in un’Aula divisa avranno i loro padrini determinanti – già facili da individuare – con la messa all’angolo del PD. E non solo. Con lo stesso Draghi che figurerà tra gli sconfitti e che si ritroverà nel Vietnam d’un anno elettorale. Di cui si son già avuti i segnali con la recente sconfessione della sua maggioranza e lo sciopero di Cgil e Uil, motivato da quello stesso sfregio. Al punto da immaginarci anche un benservito dello stesso Draghi, richiamato dall’Europa.
La seconda, di Draghi Presidente – e a mio parere da sostenere - motivata da un punto di vista sul futuro del Paese, più che sugli interessi di partito – PD incluso – per il periodo del ’22-’23.
Tutti i dati dell’emergenza – dalla pandemica a quella economica - impongono la priorità della “messa in sicurezza del Paese”, sul medio periodo. Anche a fronte d’una possibile vittoria della Destra. Mentre il ricatto d’un voto contrario a Draghi – se candidato - non esiste perché tutti i Parlamentari - della migliore o della peggior specie – sperano di tagliare il traguardo del '23, visto che la maggioranza di loro non rivedrà più il proprio scranno.


Pure un "partito dei sindaci" nel PD? Meglio un PD federativo di un ampio campo progressista

La vittoria del Centro Sinistra e del PD indica la strada per un ampio “campo progressista”. Anche per Brescia, pensando al prossimo voto per la Provincia, il Comune Capoluogo e la Regione.
Leggo quanto sostiene con tono perentorio il Presidente dell’Anci nazionale, Antonio Decaro: “Se Letta ci trascura siamo pronti a fare nel PD il partito dei Sindaci”. Dice alcune cose vere, ma con il sincronismo d’un orologio inceppato. Senza rendersi conto di ciò che è già cambiato. Compresa la liquidazione d’un “congresso straordinario” evocato contro Letta. Per non dire poi del “refrain - anche a Brescia - della carovana in viaggio per il lancio d’una leadership nazionale di Stefano Bonaccini. E che, non a caso, anche Decaro richiama. Parlo non di legittimità, ma di politica visto che l’ultima sua proposta era il rientro di Renzi e di Bersani nel PD, ovvero la paralisi del “rigor mortis”!
Ma là dove arrancava una tale politica è arrivata risolutiva la cogente verità dell’urna elettorale. Che poi questo comporti anche una valorizzazione dei Sindaci è così evidente da non dover attendere lo slancio spericolato d’un Decaro verso porte già spalancate. Ma che ciò avvenga con forme lobbistiche – com’egli evoca, ma nel vuoto d’una politica alternativa a Letta - non mi sembra il massimo, data anche l’alta responsabilità che dovrebbe ricoprire.
Intanto non è possibile immaginare un “partito nel PD” di tali Sindaci che, quand’anche iscritti, son Sindaci non del solo PD, ma d’un ampio Centro Sinistra Civico. Ma, ancor più incomprensibile, è l’aspetto politico, ben sapendo che i Sindaci iscritti appartengono a tutte le componenti del PD: dal sopravvissuto renzismo a posizioni opposte. Quindi questo suo partito di Sindaci nel PD dovrebbe prescindere dalle loro idee politiche nel …partito stesso! Mi paiono contorsioni su un filo appeso al vuoto.


21 gennaio 1921 – 21 gennaio 2021 "Il centenario del Pci VENTIVENTUNO"

Il centenario del Pci - VENTIVENTUNO
Mostra documentaria
COMUNISTI! Volti e simboli di un’appartenenza

mostra promossa da
FONDAZIONE  LUIGI  MICHELETTI

MA.CO.F.  CENTRO  FOTOGRAFIA  ITALIANA
FONDAZIONE  DS  BRESCIA

Sabato 16 ottobre - Domenica 21 novembre 2021
Dal giovedì alla domenica dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Spazio Contemporanea - C.to sant’Agata, 22 - Brescia

Sabato 16 ottobre 2021 ore 17,30 Inaugurazione mostra
Partecipano: Ugo Sposetti, Orietta Truffelli, Boretti Nicoletto, Aldo Rebecchi

Incontri in Mostra

Mercoledì 20 ottobre 2021 ore 17,30
Presentazione volume
“Il nostro incrocio con la storia. Il racconto di quattro comunisti bresciani: Giuseppe Sartori, Mario Tambalotti Franco Torri, Giuseppe Paderno”
Partecipano: Mauro Baioni, Flavio Piardi, Claudio Bragaglio

Mercoledì 27 ottobre 2021 ore 17,30
Dibattito
La transizione “lunga”: dal Pci ai nuovi partiti
Partecipano: Pierangelo Ferrari, Mirko Lombardi, Carlo Fogliata
Coordina: Gherardo Ugolini

Mercoledì 3 novembre 2021 ore 17,30
Dibattito
Uno sguardo di genere: la militanza al femminile
Partecipano: Piera Bonetti Manuela Vespa, Grazia Longhi Meazzi, Donatella Albini
Con proiezione documentario Nilde Iotti (20 min.)

Venerdì 5 novembre 2021 - ore 17,30
Conferenza
Il Pci e l’ambiente, una dialettica fertile ma faticosa
Prof. Luigi Piccioni, Università della Calabria - Rivista “Altro900”
Introduce e conclude: Miriam Cominelli, Assessore all’Ambiente Comune di Brescia

Venerdì 12 novembre 2021 ore 15,00-18.00
Convegno (presso Fondazione “Luigi Micheletti”)
Popolo, classe operaia, masse. Il Pci e la società italiana nel Novecento
 
Manlio Calegari: “Comunisti e partigiani”

Gianfranco Quiligotti, Mariuccia Salvati: “Danilo Montaldi e la politica comunista”
Antonio Fanelli: “A casa del popolo”
René Capovin: “Populismo e Pci. Una lunga storia”
Stephen Gundle: “La sfida della cultura di massa”

Venerdì 19 novembre 2021 - ore 17,30
Convegno: Gramsci plurale

Prof. Daniele Balicco, (Università Roma Tre)
Global Gramsci. Geografie di un’eredità mondiale

Prof. Paolo Corsini (storico, già sindaco di Brescia)
Nell’anno Dantesco: la prigione di Gramsci, il carcere di Farinata



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