Ho deciso di inviare questa “lettera aperta” anche ai nostri Dirigenti per comunicare il mio “strappo politico” con il PD, in particolare bresciano. Ed in ragione delle varie iniziative assunte per ricercare l’accordo con il Centrodestra per la Provincia di Brescia ho deciso di rendere pubblico la mia contrarietà. Scelta per me estrema e dolorosa, anche considerando i miei 53 anni d’una ininterrotta appartenenza politica – di militante e di dirigente, dal PCI al PD - avendo sempre apertamente contrastato scissioni e defezioni, subite in questi anni anche dallo stesso PD. Una scelta motivata e resa per me necessaria per il percorso intrapreso, ma senza alcun mandato della Direzione provinciale che a fine agosto (e non più convocata) si è limitata a votare le Liste dei candidati per il voto in Provincia. Non altro. Mentre in questi tre mesi e pubblicamente si è proceduto con l’obbiettivo di costruire un accordo politico con il Centrodestra. Oltretutto in presenza d’un PD e d’un Centrosinistra, con posizioni minoritarie. Stante il fatto che le elezioni hanno espresso un rapporto tra 7 e 9 consiglieri, che diventano poi 10 per il Centrodestra, con il Presidente della Provincia di area FdI.
L’esito di quattro Congressi del PD (nazionale, regionale, provinciale e cittadino) è stato chiaro. Con Congressi vinti con la piattaforma della Segretaria Schlein ed all’insegna dell’alternativa al Centrodestra, con PD e Centrosinistra uniti. Ma se tutto ciò mette poi capo nella Provincia di Brescia - la più grande (al netto delle aree metropolitane) della Lombardia e pure del Paese - ad un accordo politico col Centrodestra, da noi stessi ricercato e che sta destabilizzando PD e Centrosinistra, vuol dir che siamo di fronte ad una insostenibile doppiezza. Meglio: ad un deragliamento! Riferito non già e solo a calcoli “governisti” per deleghe affidate a singoli eletti, ma anche a possibili rapporti ed intenti “neocentristi” tra Centrodestra e Centrosinistra, di cui essere consapevoli. E che peraltro stanno dentro ad una parte problematica anche della storia politica bresciana. Ma non solo, viste le iniziali aperture di settori PD verso la candidatura in Regione della Moratti. Scelta che di sicuro non sta – non ci può stare! - nell’esito d’un congresso del PD che ha visto a Brescia il 61% in provincia ed il 73,7% in città a favore della Segretaria Schlein..…se tali voti li si vuol rispettare. E visto che, in una recente riunione, l’Area Schlein si è pronunciata, nella sua ampia maggioranza, in termini di contrarietà ad un accordo con il Centrodestra.