Renzi alle Regionali: bene o...non bene...? Sfogliando la margherita
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Pubblicato: Domenica, 07 Giugno 2020 00:00
Bene o...non bene...sfogliando la margherita per capire se la notizia sia più o meno buona per il centro sinistra. Propendo per il sì, ma valgono anche i motivi dei “perché”. Per i maliziosi: è un bene, perché finalmente così Italia Viva (IV) pesa il suo voto reale e – visti i sondaggi e non il gruppo dei fedeli nominati in Parlamento - si taglia pure le gambe in questa sua difficile corsa ad ostacoli.
Per me invece può esser una scelta positiva perché così finalmente IV si stabilizza (forse) con la sua collocazione anche nel Paese. Si responsabilizza. Ma può fare il doppio gioco, mi si obietta. Non più di tanto, in presenza del voto sul Presidente nelle Regioni. Se si schiera apertamente, votando per la destra sovranista, IV è presto finita. Se si schiera per dividere ed indebolire il centro sinistra aiutando indirettamente la vittoria della destra…pure! Da sola poi non va da nessuna parte. Su scala più generale farebbe la fine della dimissionaria Patrizia Baffi, già Presidente di Commissione d’Inchiesta Covid in Regione Lombardia.
Penso quindi che simili errori non verranno fatti. Per quanto possano esservi dubbi è il quadro delle convenienze che è cambiato e che va valutato. Un conto è traccheggiare un po’ come IV fa disinvoltamente alle Camere, un conto è un posizionamento alternativo al centro sinistra al momento del dunque d'un voto popolare, un conto se si esce dal Palazzo e dai suoi paciughi per misurarsi direttamente anche nelle diverse realtà del Paese in cui si è già parte di maggioranze di centro sinistra, come p.e. a Brescia a sostegno del sindaco Del Bono.
Quindi sono tra i fiduciosi, ovviamente se si fa anche come PD una politica di confronto aperto, di sfida e di iniziativa…Non pensando che la politica sia solo un PD inchiodato al 20% senza porsi invece nelle condizioni, nel dopo Covid, anche di avere un'idea d'uno schieramento maggioritario che non regga solo sulla somma aritmetica di PD e M5S. Quindi appesi solo alle vicende dei grillini e delle loro possibili circonlocuzioni e divisioni.
Una simile opinione mi viene guardando proprio le realtà locali. Brescia e Lombardia incluse, dove si vince unificando…. Non la faccio troppo facile, ma a mio parere…ciò è possibile, oltre che auspicabile. Vince chi si mette insieme per davvero in grandi flotte e non già chi pensa ad insegne sempre più feroci e battagliere da issare su d'un pennone sempre più alto, ma piantato sul fondo d’una barchetta che da sola poi si rovescia. Quindi immaginando ancora lotte sempre più fratricide ed arrembaggi tra corsari.
Rafforzare il governo per evitare la tempesta
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Categoria: Partito
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Pubblicato: Giovedì, 21 Maggio 2020 00:00
Cosa ha detto di eclatante l’on. Andrea Orlando? Che “nelle prossime settimane vedremo attacchi al governo finalizzati alla sua caduta, ispirati anche da centri economici e dell’informazione”. Condivido, è la fotografia dei fatti.
Ma se l’attacco è di tale insidiosità è pure indispensabile porsi il problema di “come “ fronteggiarlo. Basta una chiamata alle armi in difesa di Fort Apache? Ciò che è necessario – ma ancora carente - è la risposta politica e di governo alla profondità della crisi, che non può rimanere la stessa predisposta nella fase pre-Covid.
“Resistere, resistere, resistere” potrebbe essere la bandiera d’una coalizione, quand’anche minoritaria, ma sorretta da uno spirito "eroico" di resistenti animati da ferrea convinzione, unità, determinazione e capacità. Ma è di tal fatta il nostro “spirito del tempo”?
L’evocazione stessa delle elezioni anticipate sarebbe efficace se la maggioranza - PD, M5S, Leu, IV - si presentasse unita a tale appuntamento. Ma già sappiamo – senza alcun dubbio amletico - che per ora non è così. Quindi ci si ritroverebbe pure con un PD solitario al 22% e con questo suo fallimento di Governo.
Ritengo che la forza dell’attacco - evidenziato da Orlando - sia data proprio dalle debolezze della maggioranza di Governo. Ed è proprio questo fatto che rende più agguerriti gli avversari, che confidano proprio nello sbrego delle palizzate di Fort Apache. Ed agiscono di conseguenza.
Ritengo inadeguate le risposte finora date. Due anni ancora così non si reggono ed il PD si ritroverebbe messo poi al giogo obbligato o d'un voto privo d’una alternativa democratica, o come l'appendice d'un “governissimo” imposto dalla Destra.