Interventi

Alcuni ricordi su Napolitano a Brescia

Diverse e significative le presenze a Brescia dell’on. Giorgio Napolitano. Il mio primo ricordo risale al 1974, in occasione d’un ciclo di conferenze su Togliatti, in una sala della Cavallerizza stracolma di presenze, con l’on. Napolitano impegnato ad affrontare la “via italiana al socialismo”. Altre ed importati le occasioni, in attivi di partito e convegni. Tra i più significativi una “Conferenza di organizzazione” nell’Aula Magna di Medicina, il “Convegno economico” nel 1984 alla Camera di Commercio, il Convegno, negli anni ’80 al Castello Oldofredi  di Iseo, sulle riforme istituzionali, presieduto dall’on. Franco Salvi, con l’on. Martinazzoli. Fino alla presentazione nel 2004 del libro dell’on. Adelio Terraroli, con Martinazzoli e Corsini,  sulla “Storia del Pci bresciano”, al Novotel di Brescia 2.  Ed in quella occasione ci chiese espressamente, insieme alla signora Clio, di poter avere a cena anche il gruppo di amici bresciani che per anni ha frequentato nel periodo estivo sull’isola di Stromboli

La magia del Solstizio d’inverno nella storia umana

Un tema impegnativo ed ampio, quello del solstizio, in particolare se proiettato sull’intera storia umana. Cercheremo d’individuare solo alcuni aspetti e periodi che ritengo siano più significativi, magari attualizzandone la riflessione. Tenendoci però ben lontani dalle tentazioni della New Age o dalle  eccentriche ritualità esoteriche che frequentemente  accompagnano questi argomenti.

All’inizio un po’ d’Astronomia - Direi di partire dall’astronomia, ma solo con qualche rapido riferimento, per allontanarci poi rapidamente verso i secoli che precedono Copernico con la sua concezione eliocentrica, Keplero con le sue leggi sul moto degli astri e, naturalmente, Galileo con il suo dialogo sui due ‘massimi sistemi’.

Insomma ci inoltreremo poi a ritroso lungo il periodo storico che precede il XVII secolo, quello della rivoluzione scientifica.

Un secolo di Castelli

Recensione del libro di Giovanni Boccingher: “Dal Moretto all’Itis Castelli”

Pubblicato da Bresciaoggi il 9.12.2014

di Claudio Bragaglio

Con il volume: “Dal Moretto all’Itis Castelli” (Fondazione F. Palazzoli), scritto dal prof. Giovanni Boccingher, viene ricostruita la storia più che centenaria d’una delle strutture scolastiche più importanti di Brescia. Un volume corredato anche da fotografie e da documenti di grande interesse.

Dal pregevole lavoro di Boccingher emergono, oltre il percorso che  va dalle prime esperienze della formazione d’una professionalità tecnica fino agli anni ’60, anche lo spaccato dell’evoluzione della Brescia industriale. Una “rivoluzione” caratterizzata, com’è noto, da uno specifico percorso di accumulazione di capitali, di lotte sociali e sindacali, di scelte politiche ed istituzionali. Di recente riesaminato dal lavoro di Paolo Corsini e di Marcello Zane sulla “Storia di Brescia”.

In memoria di Lino Pedroni e della sua storia

Ricordando i funerali di Lino Pedroni - la partecipazione commossa,  le parole intense che sono state pronunciate, l’orgoglio di far parte della sua stessa storia antifascista, sindacale e politica - nasce in tutti noi una grande emozione ed una condivisione, ma anche un qualche interrogativo.

Della storia sua e di coloro che a Brescia condivisero quei percorsi durante la Resistenza, la Ricostruzione, le lotte operaie nelle grandi fabbriche che cosa rimane? Cosa può e deve rimanere per noi, compagni in tutto od in parte di quell’avventura, e quale sarà l’eredità pubblica condivisa da un’intera città?  Storie e biografie che si concludono nell’oblio del passato o tuttora aperte alla speranza del futuro? Cosa possono ancora narrarci, oltre l’affetto della memoria, quelle numerose fotografie, disposte sul tavolo all’Anpi, nei giorni dell’ultimo saluto, che ritraevano il “partigiano Modroz” in mille iniziative antifasciste, sul Sonclino, nelle piazze del 25 aprile e, dal ’74, ogni 28 maggio in piazza Loggia?

Soprattutto, cosa potrà rimanere per le future generazioni, che non sia soltanto una storia straordinaria, ma col tempo anche a rischio di diventare sempre più antica ed in qualche misura pure estranea?

Su quest’ultimo tema una risposta di speranza è venuta dalle parole di Francesca Parmigiani nel suo ricordo al Vantiniano. Simbolicamente espressa anche in quell’impegno di Lino ad aprire l’Anpi stesso ai giovani, consapevole che libertà e democrazia non siano mai definitivamente acquisiti, ma che sempre vadano difesi e ricostruiti anche con l’impegno dei “nuovi partigiani” del futuro.

Convegno - Il lavoro che fa vivere la città - relazione introduttiva di Claudio Buizza

 

Conferenze e incontri collegati alla mostra CapoLavoro

 Venerdì 24 ottobre 2014

 ore 9.30 | Sala White Room, Museo di Santa Giulia. Brescia

 IL LAVORO CHE FA VIVERE LA CITTÀ

 in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Brescia

 modera Massimo Tedeschi (Corriere della Sera, Brescia)

 saluti di Michela Tiboni (Assessore Urbanistica Comune di Brescia)

 introduce Claudio Buizza (consulente PGT Comune di Brescia)

 L’esperienza di BolognaPatrizia Gabellini (Assessore Urbanistica Comune di Bologna);

 Il progetto Manifattura di RoveretoMichele Tosi (Operations Manager di  Progetto Manifattura);

 Il Villaggio artigiano di Modena Marcello Capucci (Dirigente Piani Urbanistici del Comune di Modena)

 

intervengono 

Silvia Spera (Segreteria Cgil Brescia)

Marco Vitale (Economista d’Impresa)

Sergio Albertini (Docente di Organizzazione aziendale , Università  degli Studi di Brescia)

Saverio Gaboardi (AIB di Brescia)

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Relazione Introduttiva al Convegno

di Claudio Buizza (Consulente PGT del Comune di Brescia) 

Per introdurre la discussione oggi farò ricorso ad alcune domande, abbozzando risposte problematiche, non definitive, poiché nel processo di formazione del piano di Brescia  il tema che affrontiamo oggi è assolutamente nuovo. Peraltro quanto verrà illustrato oggi è già in larga misura noto, pubblicato sul sito del Comune di Brescia nei documenti preparatori il PGT

La prima domanda è la seguente: Brescia è una città che gode di buona salute? E' difficile rispondere positivamente.Molti indicatori lo rilevano. La risposta è chiara e non vi tedierò con i numeri. I tratti evidenti sono:

Bragaglio: rifiuti dal sud? No, perché mancano impegni e controlli

Leggo sempre con attenzione le riflessioni del prof. Carlo Scarpa (docente tra i più stimati dell’Università di Brescia), in particolare su temi riguardanti economie e servizi pubblici locali.

Con riferimento al “fondo” sul Giornale di Brescia, del 18 c.m., dal titolo “Rifiuti dal Sud? Sì, ma serve trasparenza”, convengo su vari punti: i controlli sulla tipologia del rifiuto ed il fatto che non sia pensabile un termovalorizzatore per ogni Provincia. E per evidenti motivi, in quanto le Province si differenziano tra loro (da 100 mila a 4 milioni di ab.) al punto da non essere un “bacino ottimale”. Ma è pensabile una movimentazione dei rifiuti senza alcun altro limite (territoriale e decisionale) sull’intero territorio nazionale? Su questo punto, che chiama in causa lo “sbloccarifiuti” del Governo, si aprono problemi enormi che mi portano a condividere le posizioni contrarie assunte dalla Giunta della Loggia e dai Parlamentari del PD. E non solo per esigenze di trasparenza, ma perché non v’è assunzione di responsabilità di una parte delle classi dirigenti del Sud (e dei Governi nazionali) per una gestione dei rifiuti che non sia da troppo tempo quella del loro trasferimento al Nord od in Europa.

Corsini sulla Riforma del Senato

Intervista alla “Voce del Popolo” 30 luglio 2014

Non ci sta proprio ad essere inserito nel numero dei “cattivi”, di quelli che in politica sembrano interessati al mantenimento dello status quo, “sorte” che in questi giorni è toccata a quei senatori Pd che hanno mosso critiche alla proposta di riforma del Senato presentata dal Governo. “La nostra è stata una battaglia condotta a viso aperto – afferma l’ex Sindaco di Brescia come premessa all’intervista rilasciata a “Voce” -  volta a correggere un testo che, nella versione del Governo era assolutamente sgrammaticato e che ha già avuto significative correzioni e aggiustamenti in sede di Commissione. Per altro non abbiamo frapposto alcuno ostacolo allo sviluppo dei lavori parlamentari ed al prosieguo dell'iter legislativo”. 

In ricordo di Elena Piovani

 

Ciao Elena

Ricordi diversi, in versi e musica

 

Intervengono:

Sen. Paolo Corsini

On. Emilio Del Bono

Don Piero Lanzi

Prof. Lidia Zorat

voce: Elena Bettinetti musica: Angel Galzerano

 

Venerdì 4 luglio, ore 18.00 in Libreria

via Calzavellia 26 - Brescia


Dopo l’incontro, con chi lo desidera, ci si ritrova al BISTRÒ POPOLARE
via Industriale 14, Brescia

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Attualità di Berlinguer - di Paolo Corsini

Concludendo la sua biografia dedicata ad Enrico Berlinguer (Roma, Carocci, 2006), - un lavoro storiografico sullo scomparso leader del Pci che a mio avviso resta il più convincente, pur in presenza di recenti contributi dovuti,  tra gli altri,  a Miguel Gotor, Guido Liguori, Claudia Mancina, Fabio Vander, senza contare il romanzo autobiografico di Francesco Piccolo, Francesco Barbagallo ha avuto modo di annotare come “per la seconda volta, in pochi anni la storia d’Italia cambia per la morte di un uomo: Moro prima, Berlinguer poi.

Una testimonianza per Francesco Loda

Abbiamo assistito in questi mesi ad una rilettura della storia del PCI bresciano degli anni ’70 e del ruolo di Francesco Loda che non esito a definire fuorviante, con distorsioni inaccettabili della storia reale di persone e di partiti. Storia di cui Loda è stato parte rilevante in Loggia e nel PCI, per qualità politica, competenza, dedizione, dirittura morale.

Questo giudizio, che ho già espresso in una polemica di tempo fa, non è condizionato da un’amicizia coltivata negli anni ‘70 e fino alla metà dell’85, ma neppure dall’intento di voler celare una successiva e non più ricomposta divaricazione. Convinta è la mia testimonianza di stima, espressa con spirito di obbiettività e di verità, per la storia politica d’un dirigente e d’un parlamentare del PCI che è stata ed è parte integrante della migliore storia della sinistra bresciana.

Una testimonianza per Francesco Loda - Claudio Bragaglio - 14 06 14

Abbiamo assistito in questi mesi ad una rilettura della storia del PCI bresciano degli anni ’70 e del ruolo di Francesco Loda che non esito a definire fuorviante, con distorsioni inaccettabili della storia reale di persone e di partiti. Storia di cui Loda è stato parte rilevante in Loggia e nel PCI, per qualità politica, competenza, dedizione, dirittura morale.

Questo giudizio, che ho già espresso in una polemica di tempo fa, non è condizionato da un’amicizia coltivata negli anni ‘70 e fino alla metà dell’85, ma neppure dall’intento di voler celare una successiva e non più ricomposta divaricazione. Convinta è la mia testimonianza di stima, espressa con spirito di obbiettività e di verità, per la storia politica d’un dirigente e d’un parlamentare del PCI che è stata ed è parte integrante della migliore storia della sinistra bresciana.

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