Interventi

Partecipazione allo sciopero indetto da CGIL 13 02 09

Lo sciopero e la manifestazione nazionale indetta dalla Cgil, settore metalmeccanico e dipendenti pubblici, rappresentano un fatto di rilevante importanza per la vita sociale, la difesa del reddito e dell'occupazione e per creare nuove condizioni di ripresa economica, in un momento di grave crisi economica.Al centro dell'iniziativa si pone il problema della struttura contrattuale in quanto l'iniziativa del Governo e la logica stessa degli accordi separati sollevano pesanti problemi che investono anche aspetti di fondo riguardanti i diritti costituzionali dei lavoratori.Anche per questo riteniamo condivisibile l'obbiettivo che la Cgil si pone affinchè siano i lavoratori stessi  a pronunciarsi con un referendum. In questi mesi la Cgil bresciana, con le iniziative assunte a vari livelli, compreso lo sciopero generale provinciale, ha sollecitato le istituzioni locali e le forze politiche ed imprenditoriali a misurarsi con la necessità di fronteggiare la crisi che investe diversi comparti produttivi.Ma finora il Centro Destra, in particolare a livello della Provincia e del Comune di Brescia, non ha assunto alcuna concreta e significativa iniziativa, e non ha avanzato alcuna valida proposta.

La scelta stessa del Bonus Bebè, per il suo carattere odiosamente discriminatorio verso i bambini nati a Brescia, ma di famiglie non bresciane, ha rappresentato un segnale di carattere più generale che investe anche il mondo del lavoro, in quanto tende a legittimare istituzionalmente pratiche discriminatorie, peraltro già presenti, verso i lavoratori migranti.

 

Bragaglio: la candidatura di Bersani è un'ottima notizia per far ripartire il PD

La candidatura di Pierluigi Bersani alla leadership nazionale del PD è un'ottima notizia per far ripartire un partito in crisi di consenso, d'identità, di progetto politico. Oltre che in difficoltà nella politica di alleanze.Questa sfida per l'appuntamento congressuale di ottobre è un'ottima decisione per l'intero Centro Sinistra e per un chiarimento interno sulla strategia del PD. E per poter far ripartire, in un PD pluralista, anche una più incisiva iniziativa di una sinistra riformista, laica e lavorista.

"Finalmente una buona notizia...non ce la facevo più", scrive in una email inviata ad amici e compagni Beppe Montanti, nell'apprendere la candidatura di Pierluigi Bersani. E' un giudizio politico, quello di Beppe, che condivido in pieno.  

 

Necessaria un'ampia convergenza della sinistra

COMUNICATO STAMPA

Bragaglio, Squassina: necessaria una convergenza democratica e di sinistra contro un leghismo    sempre più estremista e per le elezioni amministrative 

La risposta irresponsabile della Lega che, nel ruolo di forza di governo nella nostra città, dopo la sentenza di un Giudice, invita i lavoratori a stracciare le tessere di una organizzazione sindacale, solleva problemi inquietanti. Una posizione sconsiderata ed allarmante  per l’attacco alla Cgil, che ha promosso una legittima iniziativa presso la Magistratura. Ma non solo. Dal centro destra non sono finora venute prese di distanza e si deve supporre che vi sia condivisione. Non a caso la Giunta ha imboccato la via leghista di un rilancio ricattatorio che, togliendo il Bonus, penalizzerebbe tutte le famiglie che ne hanno diritto. La Giunta, con un piglio sempre più leghista, prende di petto la Cgil bresciana dimenticando che le misure di discriminazione introdotte dalla Giunta Paroli hanno incontrato la contrarietà di tutte le organizzazioni sindacali, dell'intero schieramento dell'opposizione, democratico e di sinistra. E non si possono, inoltre, dimenticare l’autorevole e netto pronunciamento del Vescovo di Brescia e la meritevole iniziativa del "Donum Bebè", promossa da numerose Associazioni cattoliche.

PD: riaccendere i motori dell'Ulivo

     Le vicende del PD meritano attenzione, consapevoli dei riflessi che anche su scala locale possono prodursi. A partire dalle proposte di alleanze per la Provincia. Se Trento, con Dellai e con l'esito positivo di un'allenza al Centro e con l'UDC  fa da apripista ad un nuovo progetto politico, Brescia rischia di rimanere un fanalino di coda, pur essendo stata la città che nel '94, con Martinazzoli, fu tra le prime ad aprire la stagione dell'Ulivo. Pur tentata lo scorso anno, la novità di un'apertura politica al Centro, non si è resa possibile in Loggia, in quanto il sistema lombardo dei rapporti politici è da molti anni bloccato e si è uniformato alla Lega. Con ulteriori conferme in questi mesi di un Sindaco e di una Giunta in Loggia ormai sempre più "leghizzati".

PD:dopo la sconfitta il coraggio di una nuova strategia

                 

E' necessaria una qualche riflessione sul PD e su chi di noi s'è più volte sentito di urlare: "basta risse nel PD!". Ma con quali effetti? Dopo le tremende sconfitte - inizialmente persino negate - che hanno riconsegnato a Berlusconi molte nostre città e l'intero Paese, contro chi poi si potrà mai gridare senza ritrovarsi strozzato in gola un "urlo muto", come quello del famoso quadro di Munch?

Ciò che è inquietante del PD sono gli sbandamenti politici, l'assenza di una bussola, la fragilità di una guida politica. Le risse sono proprio la conseguenza, e non la causa, di un marasma che si va allargando.

Se il PD non ritrova una guida politica autorevole si ridurrà a poca cosa. Il 25 ottobre è stato un grido immenso per dare futuro al PD e non, come stolidamente è stato affermato, una legittimazione delle sbandate di questi mesi. Una fiducia sul futuro che non va tradita. A cui si risponde con la politica, non inventandosi nuove illusioni. Non si possono riproporre le ambizioni  irrealistiche, che hanno fatto nascere questo PD pagando prezzi esorbitanti, dalla fine prematura di Prodi, all'affossamento del tentativo di Marini. Per non dire dell'infausta idea di autosufficienza. Proprio quella bandiera elettorale sventolata per "andare soli e liberi", riproposta come una strategia, mentre il PD si alleava a Di Pietro e ai Radicali, respingendo improvvidamente i Socialisti. Una scelta che ci farebbe pure perdere quasi tutte le elezioni del prossimo anno.


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Sì alla iniziativa bresciana della Cgil. Va alzato il profilo dell'opposizione

L'iniziativa assunta dalla Cgil bresciana, nel quadro di una mobilitazione nazionale  in difesa delle condizioni di reddito dei lavoratori, pensionati e delle fasce sociali popolari, merita - a nostro giudizio -  la più ampia condivisione e partecipazione.

Essa rappresenta un segnale forte di proposta e di iniziativa, alla quale intendiamo partecipare, e che ci auguriamo venga raccolto anche da altre realtà politico-istituzionali, ognuna con la propria caratterizzazione ed autonomia propositiva,  ma con la comune consapevolezza di voler rendere evidente che il Paese ha di fronte a sè rischi gravi per le condizioni di reddito delle famiglie, per lo sviluppo economico, occupazionale e le prospettive per il futuro dei giovani.

Le scelte del Governo Berlusconi, anche a causa dei forti tagli di bilancio, risultano del tutto sbagliate e socialmente ingiuste, oltretutto incapaci di fronteggiare la crisi interna, nonché le ripercussioni del tracollo degli assetti finanziari e bancari.

Molteplici i punti di iniziativa e di contrasto: la drastica riduzione del valore reale di salari e  pensioni, l'incremento incontrollato dei prezzi anche sui beni di prima necessità, i tagli nei settori della sanità,  dei servizi pubblici e del fondo per le politiche sociali, la controriforma nella scuola, la riduzione delle risorse per gli enti locali.

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I GIUDIZI CRITICI SUL PD PROPOSTI DA ENRICO LETTA

       L’intervento dell’on. Enrico Letta alla Festa del PD di Brescia ha rappresentato, a mio parere, una sollecitazione valida e coraggiosa.

I suoi giudizi critici sono risultati particolarmente incisivi. L’accelerazione delle elezioni anticipate e la sbrigativa chiusura della stagione Prodi, favorite anche da un PD che ha “autoaffondato” la propria coalizione. Una lettura sbagliata sull’effettiva profondità della sconfitta subita. Gli sbandamenti di linea politica del gruppo dirigente, all’indomani delle elezioni. La realtà di un partito ancora tutto da costruire.

Un ragionamento lineare, fatto senza animosità polemica, con la misura consapevole delle enormi difficoltà che ci stanno di fronte nella stagione non breve di un lavoro di opposizione.

Una convincente chiave di lettura che nelle serate precedenti era echeggiata, sullo stesso palco, nel confronto tra i Parlamentari bresciani, anche nelle efficaci parole del sen. Guido Galperti.

Ritengo anch’io che si debba partire – anche a Brescia -  da questo angolo visuale, consapevoli che non esistano ulteriori scorciatoie, dopo quelle – già numerose - imboccate nel recente passato e che ci hanno portato esattamente alla situazione in cui ci troviamo. Scorciatoie sul “far da soli e liberi”, sulle “fusioni fredde” del PD, su un “nuovismo” inconsistente, sul sistema elettorale rigidamente bipartitico, destinato a far esplodere la coalizione e ad impedire ogni rapporto con l’UDC.

 

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