Sì alla iniziativa bresciana della Cgil. Va alzato il profilo dell'opposizione

L'iniziativa assunta dalla Cgil bresciana, nel quadro di una mobilitazione nazionale  in difesa delle condizioni di reddito dei lavoratori, pensionati e delle fasce sociali popolari, merita - a nostro giudizio -  la più ampia condivisione e partecipazione.

Essa rappresenta un segnale forte di proposta e di iniziativa, alla quale intendiamo partecipare, e che ci auguriamo venga raccolto anche da altre realtà politico-istituzionali, ognuna con la propria caratterizzazione ed autonomia propositiva,  ma con la comune consapevolezza di voler rendere evidente che il Paese ha di fronte a sè rischi gravi per le condizioni di reddito delle famiglie, per lo sviluppo economico, occupazionale e le prospettive per il futuro dei giovani.

Le scelte del Governo Berlusconi, anche a causa dei forti tagli di bilancio, risultano del tutto sbagliate e socialmente ingiuste, oltretutto incapaci di fronteggiare la crisi interna, nonché le ripercussioni del tracollo degli assetti finanziari e bancari.

Molteplici i punti di iniziativa e di contrasto: la drastica riduzione del valore reale di salari e  pensioni, l'incremento incontrollato dei prezzi anche sui beni di prima necessità, i tagli nei settori della sanità,  dei servizi pubblici e del fondo per le politiche sociali, la controriforma nella scuola, la riduzione delle risorse per gli enti locali.

Oltre agli aspetti economici vanno altresì rilevate scelte che muovono nella direzione opposta rispetto alle politiche di integrazione e al riconoscimento dei diritti di cittadinanza. Così come si manifestano in modo grave ed incivile anche a Brescia con la scelta della Giunta di Centro Destra di voler assegnare i bonus-bebé escludendo dal beneficio i bambini di famiglie migranti residenti in città. O con la vicenda inquietante della chiusura dello spazio della "Ludoteca" nel centro storico.

 

Le iniziative di mobilitazione sociale previste nelle prossime settimane, e promosse da vari soggetti politici, sindacali e sociali, rappresentano una risposta quanto mai necessaria. Ma, al tempo stesso costituiscono anche una forte sollecitazione rivolta alle forze politiche di Centro Sinistra affinché si fuoriesca dall'immobilismo, si elevino profilo e visibilità di una opposizione, anche nelle istituzioni e gli enti locali e territoriali, alle politiche di destra, al fine di contrastare i guasti profondi di una tale prospettiva.

Guasti che investono il carattere democratico e partecipato delle istituzioni stesse, in presenza di degenerazioni oligarchiche in atto e di modifiche della legge elettorale che mortificano il potere effettivo di scelta dei cittadini, come avviene con l'introduzione di sbarramenti sempre più alti e la soppressione delle preferenze, e quindi di una possibilità di scelta degli eletti affidata ai cittadini, e non solo a ristretti gruppi di potere nazionali. Anche per quanto riguarda le scelte regionali e locali si rendono necessarie incisive iniziative  a sostegno dei redditi reali, a favore di cittadini e famiglie, per impedire il taglio dei servizi sociali, impegnando risorse pubbliche che rendano inoltre possibile bloccare l'aumento di rette e tariffe dei vari servizi, e ridurle per le fasce sociali più deboli. Vanno inoltre incrementati gli investimenti per la casa al fine di aumentare la disponibilità del patrimonio abitativo pubblico. E non come fa il Centro Destra di Brescia che irresponsabilmente sperpera denaro pubblico con l'abbattimento di 400 alloggi, quando è possibile, necessaria e più vantaggiosa una ristrutturazione ed una adeguata riqualificazione edilizia e sociale delle Torri di S.Polo

Un ampio ed auspicabile sviluppo delle iniziative sociali nel Paese deve infine poter trovare, in particolare in una realtà come Brescia, disponibilità  da parte di tutte le forze progressiste.

Un segnale importante va assicurato promuovendo l'unità ed il più ampio allargamento dell'intero centro sinistra, alzando decisamente incisività e profilo qualitativo dell'opposizione, anche nelle istituzioni locali, oltre che nel territorio, mettendo quindi in campo le migliori condizioni politiche e civiche di un successo elettorale per gli appuntamenti amministrativi dei prossimi mesi.

Condizioni, queste, assolutamente necessarie per poter dare sul piano politico una risposta reale alle esigenze sociali che si stanno così significativamente manifestando nel Paese e nella nostra stessa realtà bresciana, recuperando altresì il consenso perso in questo periodo proprio tra i ceti sociali popolari.

   

  Arturo Squassina                                   Claudio Bragaglio
Consigliere regionale                                  Consigliere PD 
Sinistra Democratica                                Comune di Brescia
                            

                       

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