Bragaglio: un ricordo di Elena Piovani
Molteplici e commossi i ricordi riguardanti Elena Piovani. Una persona cara e stimata in vita e nella memoria di tutti coloro che l’hanno frequentata e conosciuta, da studenti o da colleghi, da militanti politici o nell’impegno culturale. In particolare, Elena ha saputo imprimere un segno profondo nelle esperienze e nelle attività culturali della sinistra bresciana. E dell’intera città. Con quel suo inconfondibile tratto di affabilità, di disponibilità, di discrezione, di serietà, di determinazione.
1) I miei ricordi di Elena risalgono agli inizi degli anni ’70, e mi rinviano ad un suo articolato impegno culturale, alla comune militanza nel PCI, alla successiva e straordinaria esperienza della Libreria Rinascita. Ricordi di impegni, di comuni amicizie e frequentazioni che si sono sempre più intrecciati ed alternati nel tempo.
Tra questi, indimenticabile e commovente l’ultimo incontro a casa sua, sollecitato da una Elena ormai affaticata dalla malattia, sul futuro della Libreria Rinascita, con la preoccupazione sua per le crescenti difficoltà e la “continua flessione” dell’attività. Lucida nella ricostruzione del quadro d’insieme, riconoscente per il grande impegno e la generosità del Presidente che era subentrato alla sua precedente esperienza, l’amico Ivan Giugno. Convinta altresì della necessità di ricostruire quella che era diventata una sua creatura su nuove basi, per poterla far sopravvivere alle difficoltà che investivano l’intero settore librario, anche a Brescia, e quindi poi ulteriormente svilupparsi.