Bersani, Monti, Mar Rosso e… Machiavelli

Ero (e sono) convinto che con la caduta di Berlusconi la via privilegiata da imboccare fosse allora quella delle elezioni immediate, con la restituzione della parola al Paese. Se la competizione è competizione, non si capisce perché la democrazia non debba essere democrazia! Allora – se non sbaglio - m’era parsa questa la posizione di Bersani. Come in Spagna, dopo Zapatero con Rajoy. Proprio la gravità della crisi esigeva un nuovo governo del Paese, più che un “Governo tampone” sostenuto da forze opposte e tra loro paralizzate. Il Governissimo dell’ABC , appunto, composto da forze non solo avverse, ma nemiche. Si disse “prima l’Italia”. Bene. Ma proprio la precedenza all’Italia (mi pare si dicesse proprio Italia e non Mercati!) non comportava un’assunzione diretta di responsabilità da parte del PD per guidare la fuoriuscita definitiva dal berlusconismo? Rischiosa l’attraversata del Mar Rosso? Certo, ma non è stato il massimo tenersi quest’anno accampati in Egitto. Ovvero in un Parlamento in maggioranza fatto da berlusconiani ed aspiranti eredi.

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