Da giorni s’è riaccesa l’attenzione sul Referendum, proposto dal presidente Maroni, per maggiori poteri alla Lombardia. E su cui già si sono opportunamente soffermati - seppure con alcune tonalità diverse - il sindaco Emilio Del Bono ed il segretario del Pd Michele Orlando.
Che vi sia un intento strumentale della Lega è evidente. Anche perché finora essa s’è sottratta ad un confronto stringente in Parlamento sulla riforma del Titolo V della Costituzione, riguardante appunto i poteri delle Regioni. Poi capisco la tentazione - persino ‘voluttuosa’ per troppi politici - di considerare le istituzioni una variabile dipendente dalla loro collocazione di governo e di potere. Al punto d’essere scatenati ‘autonomisti’ quando sono all’opposizione e ferrei ‘centralisti’ quando hanno in pugno le redini del governo. Ciò vale pure per la Lega, in prima fila a sostegno d’un proprio centralismo regionale contro province e comuni. Come avvenuto anche di recente sulle deleghe, sollecitate dal presidente Mottinelli per Brescia.