Alla "Piazza Grande” di Milano (Teatro Leonardo, 12.1.19) ho avuto netta la sensazione che Nicola Zingaretti ce la possa fare. E bene. Come Segretario nazionale e per la rinascita d'un nuovo PD. Clima generale, nuove politiche in campo sociale, interventi degli “esterni”, di chi si era allontanato e ritorna al PD, dei tanti Sindaci, di Pisapia, di Beppe Sala sindaco di Milano. Di Piero Fassino. Il riferimento ad un “modello Milano”, a tanti Comuni della Lombardia. E noi potremmo dire, con orgoglio, anche d'un più recente “modello Brescia”, con Emilio Del Bono, da assumere a pieno titolo come linea generale del PD.
Questo ha chiesto il sindaco Sala e questo ha pienamente accolto Zingaretti. Questa per me la novità sostanziale d'un PD che ritrova la sua identità di partito del centro sinistra partendo finalmente dalle Comunità locali, non come l'omaggio reso "alla base" dalla retorica - come finora è avvenuto - anche di vari imbonitori. Ma per la condivisione delle scelte politiche e sociali dei Comuni e delle Comunità locali. Per lo schieramento di centro sinistra e civico, per i contenuti anche sui fronti più esposti come quelli dell'integrazione.
Tutto questo vogliono rappresentare con forza i modelli di Milano, Brescia, Bergamo, Mantova, Cremona....di numerosi Comuni lombardi. Una linea nazionale che riparte per davvero dai modelli vincenti delle Comunità locali.
Quindi: politica e società, sviluppo ed integrazione, lavoro e solidarietà, alleanze politiche, civiche e sociali. E tanto altro che in Lombardia abbiamo saputo costruire anche negli anni in cui il PD nazionale era sintonizzato su altre posizioni ed ha così collezionato troppe sconfitte.