Bragaglio: tra Brescia e Bergamo una 'disfida' sulle unioni civili?

Non esito a ritenere - come ha correttamente sostenuto il Consigliere comunale Fabrizio Benzoni della ‘Lista Castelletti’ -  che il Regolamento per il riconoscimento le Unioni Civili, approvato giorni fa dal Comune di Bergamo,  segni  un passo in avanti rispetto alla conclusione del Consiglio Comunale di Brescia. Sia per la forma più impegnativa che ha assunto con l’approvazione formale del Regolamento, che per l’esplicitazione del riferimento alle ‘Unioni civili’. Anche in questo campo gli Orobici ci stanno dando delle lunghezze fino a ieri inimmaginabili? Può darsi, anche perché la loro scelta rappresenta una sollecitazione più esplicita di quanto abbia fatto Brescia. Condizioni diverse in Consiglio? Evidentemente. Con un messaggio anche meno reticente – come molti di noi avevano auspicato – all’opinione pubblica, sorretto nel frattempo anche da una più forte sollecitazione espressa dal presidente Renzi. Può darsi che anche a Brescia quell’autorevole incoraggiamento avrebbe prodotto qualche effetto, ma non è arrivato in tempo utile. Va pur detto, però, che nel merito le soluzioni concrete – Brescia e Bergamo -  in realtà non si discostano sostanzialmente tra loro. La costituzione del Registro non ha alcun effetto pratico, in quanto esso è un elenco  - riservato e non disponibile al pubblico - delle Unioni Civili. Ed in quanto strumento informativo per l’Amministrazione esso può essere desunto in ogni momento dagli Uffici anagrafici. Al riguardo, la polemica del capogruppo Capra contro il leghista Gallizioli rimane del tutto fondata.

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