UN DIVERSO PD PER UN NUOVO ULIVO. L'alternativa post-berlusconiana

Bersani: Nuovo Ulivo, Governo di transizione e Alleanza Democratica per una costituente

La crisi profonda, e per certi aspetti anche inaspettata, che ha investito nel profondo l'alleanza berlusconiana costringe tutte le forze politiche ad un rapido chiarimento delle proprie posizioni, bruciando margini ad ogni forma di tatticismo e ad un possibile rinvio dei nodi politici irrisolti.

Ciò vale anche per il PD, perché di fronte al possibile precipitare degli eventi, che possono comprendere anche lo scioglimento traumatico del Parlamento, non può certo rifugiarsi nella proclamazione di strategie di lungo periodo, rinunciando così a dar voce immediata e forza politica al ruolo rilevante che ricade in questo frangente soprattutto sull'opposizione.

Per alcuni mesi si è trascinata una situazione che denotava una sostanziale paralisi del PD,  spettatore immobile di fronte ai protagonisti – Berlusconi, Bossi e Fini - che hanno occupato la scena politica con lo scontro tra le contrapposte anime del centro destra. Troppo flebile per un lungo periodo  la voce del PD, anche di fronte all'iniziativa di Casini per la formazione di un “polo di centro”,  che non trovava nel PD alcuna significativa sponda politica. Quasi che il PD, in attesa d'una futuribile alternativa, non fosse particolarmente interessato alla dinamica politica degli eventi o che il timore dei precedenti contrasti interni sulle diverse prospettive fosse tale da impedire una qualunque iniziativa di movimento, senza dover poi registrare anche divisioni nel gruppo dirigente.

Una situazione che finalmente è cambiata con la proposta di Bersani: per  un Nuovo Ulivo ed una Alleanza Democratica per una costituente.

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