Loggia da commissariare? Il Centro Destra ci risparmi il ridicolo!
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Pubblicato: Martedì, 14 Marzo 2023 00:00
Leggendo le cronache della Loggia - sulla richiesta di dimissioni del Sindaco Del Bono e d’un commissariamento del Comune - non ho trattenuto il sorriso per il clamoroso autogoal d’un nostrano Centro Destra. Ma, tali Consiglieri, ci sono o…ci fanno?
Riprendiamo il capo della corda da loro stessi pericolosamente aggrovigliata attorno al proprio collo. Con l’elezione in Regione, Del Bono dovrebbe dare le dimissioni per azzerare Giunta e Consiglio e far così subentrare il Commissario. Ma si dà il caso che il combinato disposto di varie norme introduce un paracadute del tutto legittimo, ovvero quello della decadenza che fa poi subentrare per un breve periodo non il Commissario, ma il Vicesindaco, Laura Castelletti. Ecco allora che il Centro Destra tenta di salvarsi in corner buttando la “palla” in politica. Ed è qui che la consigliera Paola Vilardi – più che altro in veste di avvocata - cerca espedienti per la causa. Si appella poi al senso di responsabilità del Governo cittadino, scambiandolo per la Corte d’un tribunale. Con quale brillante risultato? L’interruzione dell’amministrazione, il Commissario prefettizio, la sostanziale paralisi delle scelte più importanti per la città? Con la certezza di trasferire sulla prossima Giunta, chiunque vinca, una situazione squinternata del Bilancio com’è avvenuto nel 2008 dopo la Giunta Rolfi-Paroli, e su cui direbbe molto l’assessore-risanatore Fabio Capra.
Non vorrei però sottrarmi all’obiezione politica, che – messa come vien messa - precipita ahimè nel… ridicolo. Che i Sindaci uscenti si avvantaggino, a meno che non sian dei “disastri umani” - ma su questo ritornerei …“in cauda venenum” – è del tutto ovvio. Ma non solo i sindaci, visto che in Consiglio s’è rilevato quanto ha fatto Fontana, da Presidente, per la propria rielezione in Lombardia. E’ un rischio calcolato, a cui varie leggi elettorali han posto solo un qualche freno. Come per i Sindaci, con il limite dei due/tre mandati, in modo da aver sì la stabilità di governo, ma non la “clonazione politica” sempre di se stessi, sul modello della famosa “pecora Dolly”.
Il Centro Destra ha avuto uno sbandamento. Prima obiettando sulla correttezza. Quasi non sapesse ormai da mesi della candidatura del Sindaco e dell’esistenza d’un problema. Recitando in commedia la parte della sorpresa. Poi ripiegando sull’appello alla “responsabilità istituzionale”. Consistente, nientemeno, che nel… commissariamento del Comune di Brescia, con l’azzeramento di Giunta e Consiglio.
Bragaglio: il mio voto per Elly Schlein
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Pubblicato: Mercoledì, 22 Febbraio 2023 00:00
Nell’incontro nazionale di ieri sera con l’on. Gianni Cuperlo si è stabilito di avvalersi del “Diritto di tribuna” per gli organismi dirigenti e quindi di non dar luogo – come Mozione - ad un apparentamento con una delle due candidature in ballottaggio: Stefano Bonaccini ed Elly Schlein.
Una scelta condivisa e finalizzata anche a costruire un “ponte unitario” tra i due maggiori schieramenti congressuali. Nondimeno si è anche stabilita la libertà di ciascuno di poter esprimere il proprio voto per uno dei Candidati in ballottaggio. Scelta anche questa condivisibile e che quindi ci interpella personalmente.
La mia valutazione parte dall’idea che la mozione di Cuperlo esprima un’esigenza di profondo cambiamento e di rifondazione del PD, con motivazioni e proposte che possano comunque ed a pieno titolo essere parte condivisa del “nuovo PD”. Come elemento indispensabile del suo stesso pluralismo e fattore costitutivo – a livello nazionale, ma non meno a livello regionale e locale - di un processo unitario interno anche per la futura leadership del partito.
Partendo da questa valutazione mi sono interrogato su quale candidatura potesse rappresentare una possibile e maggiore convergenza per motivare una scelta tra i due candidati al ballottaggio. Rifiutando, da parte mia, una astensione sul nome del futuro Segretario nazionale del PD.
A fronte delle sconfitte politiche registrate che hanno portato alla formazione d’un governo con una presenza ed un ruolo centrale d’una Destra, come mai era avvenuto nella storia repubblicana, è necessario proseguire il percorso avviato dalla Costituente per la rifondazione del PD, per la costruzione di una nuova Sinistra plurale e di un’ampia alleanza del Centro Sinistra. Motivi di impegno e di prospettiva per il PD che sono presenti nelle quattro Mozioni. Ma la mia valutazione politica si è concentrata, in particolare, sulle riflessioni riguardanti il mondo del lavoro, e le proposte politiche avanzate da Andrea Orlando. Così come da Pierfrancesco Majorino, a livello regionale. Considerando il grande valore, anche in prospettiva, che ha avuto la sua candidatura in Lombardia, nonché la sua stessa opzione congressuale per Schlein.
A fronte quindi d’una scelta penso che candidatura e programma di Elly Schlein esprimano al meglio potenziali ed auspicabili convergenze, nonché quella indispensabile esigenza d’un profondo cambiamento e d’una discontinuità rispetto al passato. Che, pur essendo l’inizio d’un lungo cammino di opposizione, si rendono assolutamente necessari per dare un futuro al PD. Una scelta, da parte mia quindi, per Elly Schlein, nel ballottaggio da condividere e da sostenere.