Bragaglio a Rolfi: riportare la Valcamonica nell’ATS bresciana

In vari interventi, il consigliere regionale Fabio Rolfi s’è misurato con i problemi della futura provincia di Brescia. Ma in modo, direi, dissociato. Per metà, da leghista duro e puro, con propaganda, polemiche e fendenti all’aria, con quel suo spadone leghista. Per metà, invece con argomenti ragionati, per cui valga l’impegno per un confronto serio. Quand’anche in polemica con un PD nazionale, ancora troppo incerto sul futuro degli Enti di Area Vasta.  
Da parte mia non m’attarderei sui limiti della legge Delrio, come fa Rolfi. Anzi mi ritrovo a difenderla, visto che tira un’aria persino peggiorativa. Ma – ed è il primo punto che gli pongo – qual è l’obbiettivo del presidente Maroni? Sparlare strumentalmente del Governo nazionale o proporre un progetto autonomista, resistendo alle proprie tentazioni d’un neocentralismo regionale?
Intanto constato che la Lega, oltrepassando il confine lombardo, seppur titubante ha messo il naso appena oltre il Ticino, diventando filo-elvetica. Con quei suoi “Cantoni”, al posto delle Province di conio napoleonico. In verità, i Cantoni c’entran nulla con la Lombardia, ma fa sentire la Lega meno sola con Grigioni e Vallesi. Vedremo se lì si ferma o le vien voglia anche d’un po’ d’Europa.

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