Le decisioni assunte dalla Assemblea Nazionale del PD ritengo siano ampiamente condivisibili. Dopo un dibattito non facile, abbiamo evitato rotture e conclusioni pasticciate, che peraltro sarebbero state rigettate da un partito in pesante sofferenza, a seguito delle sconfitte che si sono subite.
L’elezione di Maurizio Martina a segretario nazionale e le modalità ravvicinate per la celebrazione del Congresso Nazionale rappresentano quindi un punto fermo per fuoriuscire dalla confusione e dalla paralisi di questi ultimi mesi.
Situazione allarmante, ben colta anche dal PD di Brescia. Infatti vorrei sottolineare come il recente pronunciamento unanime della Direzione Provinciale, su proposta del segretario Michele Orlando, sia stato quanto mai opportuno e giusto. Come giusta ed opportuna l’iniziativa assunta ai vari livelli, regionale e nazionale, dallo stesso Segretario.
Si era parlato, fino ai giorni scorsi, d’un Congresso spostato all’indomani delle elezioni europee, ovvero ad un anno e mezzo di distanza dalla disfatta del 4 marzo. Una tale decisione avrebbe di sicuro procurato una profonda lacerazione e disatteso una volontà di ripresa che invece è indispensabile. Avrebbe altresì rappresentato un ulteriore segnale di paralisi, dovuto a logiche inaccettabili interne al gruppo dirigente nazionale.
La scelta dei Congressi rappresenta invece la volontà di reagire con determinazione per salvare e rinnovare il PD, contro ogni logica dissolutiva ed ulteriori divisioni. Per rifondarlo, il PD, come ha detto giustamente il segretario Martina. E per metterlo nella condizione di fare una ferma opposizione a questo Governo e di costruire una alternativa ampia e di centro sinistra