Con riferimento a proposte che, anche recentemente, sono state formulate per affrontare il problema del rientro a Scuola in sicurezza, come Agenzia del TPL di Brescia abbiamo cercato di formulare proposte, riguardanti il trasporto pubblico, basate su una concreta esperienza definita in sede del Web Team, promosso dalla Prefettura di Brescia, già da metà aprile.
Tutto ciò che è nell’ordine di investimenti per futuri nuovi autobus, l’estensione della attività didattica alla domenica, l’utilizzazione di sedi diverse dalle scuole stessa evidenziano una mancanza di realismo e di praticità. Per non dire d’una approssimazione e d’una improvvisazione ministeriali che sembrano ignorare il contesto che renda possibile la riapertura in sicurezza delle Scuole. Trasporti inclusi, per due terzi essi afferiscono a realtà non urbane, bensì extra urbane, quindi con maggiori rigidità, lunghe percorrenze, scarsa flessibilità e costi elevati per lo scaglionamento degli orari che implicano un raddoppio delle corse.
Ho riletto il mio intervento riguardante la fusione Intesa-Ubi, pubblicato dal Giornale di Brescia l’1.8.20, avendo apprezzato e condiviso una approfondita riflessione del Direttore Nunzia Vallini su tale operazione. La mia valutazione positiva comprendeva, in parallelo, anche precedenti processi aziendali riguardanti la fusione di ASM con AEM in A2A, nonché la convinta condivisione dell’indicazione del Sindaco Emilio Del Bono, in favore dell’ing. Renato Mazzoncini, in A2A.
Ma alla luce dell’esito della fusione di Intesa-Ubi e dei contraccolpi pesanti nella riorganizzazione territoriale, tanto è risultato squilibrato e penalizzante per Brescia che mi sono sorti dubbi sulla mia stessa posizione. Preciso subito che per me il tema della banca rappresenta esattamente, come indicava allora il Direttore Vallini, quell’insieme anche di attività economiche, di società civile, di mecenatismo e di Welfare. Quindi un perno decisivo del “sistema Brescia” e non già l’idea d’una banca fatta solo da banchieri e da bancari.
Il primo dubbio è sulla possibilità d’una ritorsione di Intesa nei confronti di resistenze e d’una qualche miopia interne ad Ubi riguardo alla fusione stessa. Il secondo dubbio è su un’incauta trattativa, più o memo simile a quell’interregno iniziale di A2A, con Brescia duramente penalizzata da Milano negli assetti decisionali.
Il terzo e più fondato dubbio riguarda invece la decisione incomprensibile dell’Autorità Garante. Decisioni da rispettare, ma con personali interrogativi riguardanti anche i “curricula” di alcuni magistrati interessati, sulla cui nomina si erano allora già evidenziate polemiche. Mi occupo da tempo di Autorità, seppure in un settore diverso dal bancario, per non collocarle tutte tra noi “comuni mortali”, quindi senza alcun manto di “sacralità”.
Un evento dell’Associazione di Studi Emanuele Severino e del Centro Teatrale Bresciano, con il patrocinio del Comune di Brescia, che riflette attorno alla lettura dell’operetta morale Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie di alcuni passi del saggio Cosa Arcana e stupenda di Emanuele Severino.
Online gratuitamente sabato 28 novembre dalle ore 11 (e sempre visibile in seguito) sul canale YouTube del CTB
Cosa arcana e stupenda. Leopardi nel pensiero di Severino è il titolo dell’evento promosso grazie alla collaborazione tra l’Associazione di Studi Emanuele Severino (ASES*) e il Centro Teatrale Bresciano, iniziativa che gode del patrocinio del Comune di Brescia.
Sabato 28 novembre, a partire dalle ore 11 e sempre visibile in seguito, l’iniziativa sarà trasmesssa sul canale YouTube del Centro Teatrale Bresciano (una scelta obbligata a seguito delle restrizioni decise per far fronte all’emergenza Covid-19).
È la seconda volta che ASES* e CTB danno vita a un evento condiviso. Il primo esito di questa sinergia fu nel 2019, in occasione del 90esimo compleanno di Emanuele Severino, con la messa in scena, presso il Teatro Sociale di Brescia, di letture tratte da l’Orestea di Eschilo nella traduzione dello stesso Severino. Tra gli interpreti dell’intensa lettura del capolavoro eschileo si ricordano Ottavia Piccolo, Graziano Piazza, Federica Fracassi, Fausto Cabra, diretti da Andrea Chiodi.
Ora la rappresentazione dell’operetta morale di Giacomo Leopardi, Dialogo di Federico Ruysch e delle sue mummie, ampiamente commentata da Severino nel suo libro Cosa arcana e stupenda (Rizzoli).
L’iniziativa era stata discussa con il Professore Severino che aveva accolto con favore l’idea di una lettura dell’opera, come naturale collegamento con la rappresentazione dell’Orestea di Eschilo dello scorso anno e con la sua riflessione filosofica in relazione ai due grandi pensatori.
L’iniziativa vedrà i saluti di Paolo Barbieri di ASES, del Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, di Gian Mario Bandera, Direttore del Centro Teatrale Bresciano, cui seguirà l’intervento di Massimo Donà, Professore di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele.
Le letture del Dialogo di Federico Ruysch e le sue mummie di Giacomo Leopardi e di alcuni passi del saggio Cosa Arcana e stupenda di Emanuele Severino sono a cura di Fausto Cabra e affidati alla bravura dello stesso Cabra, Alfonso De Vreese, Silvia Quarantini, Alessandro Quattro.
Per uscire dall’emergenza del Paese salvare questo PD e il Centro Sinistra
Leggo un’intervista di Walter Veltroni: “da Biden, un modello per la sinistra, il riformismo coraggioso”. Bella, direi, come bella ha da esser per lui la politica, evocando il titolo – La bella politica – d’un suo libro. Parla di molte cose del tutto condivisibili e pure d’una politica “radicale”. Ma ormai è un vezzo che ha preso pure recentemente Massimo D’Alema. Infatti pure lui parla di politica radicale, senza che per me (lo confesso) abbia un significato definibile in contenuti o schieramenti. Biden avrebbe vinto con una politica radicale? M’è toccato di discutere con un caro amico - sostenendo con voluta provocazione (in versione italiana e bresciana) - che la sua vittoria era quella della migliore storia…democristiana! Mediazione sociale più politica. E’ quanto, infatti sostiene (mi pare) il grande politologo Michael Walzer quando parla d’un “Presidente del Compromesso”. Altro che… radicalizzazione! Anzi proprio tale “radicalizzazione” va contrastata, frutto della estremizzazione politica e della crisi sociale dei ceti medi. Senza potercela cavare con la semantica che allude sì ad un “ritorno alle radici”, ma con la pretesa di voler dir tutto, in politica si dice poi un bel niente. Veltroni e D’Alema, entrambe nostre antiche conoscenze, nelle vesti di…neo-radicali? Mah!
Nell’intervista poi si pone un tema, su cui Veltroni rileva il metodo, senza pronunciarsi sul merito. L’esemplificazione dell’Intervistatore evidenzia le tesi contrapposte di Bonaccini e Bettini, ma lasciando sullo sfondo i due diversi (e ben noti) loro referenti politici. L’uno, Bonaccini, con le diaspore (da Renzi a D’Alema) che dovrebbero rientrare nel PD. L’altro, Bettini, invece con le diverse forze, rappresentative di varie aree che si ritrovino, seppur distinte, in una coalizione. A partire dal leale sostegno di un Governo in piena emergenza per il Covid.
"ERRORI IN PASSATO E TPL DEBOLE” IL PRESIDENTE BRAGAGLIO PUNTA IL DITO SULLA MANCATA AUTONOMIA FINANZIARIA. TRASFERIMENTI QUASI A ZERO. LA CONSEGUENZA: TAGLI ASSICURATI di Mauro Zappa (BresciaOggi 31.10.2020)
Claudio Bragaglio lancia un appello alla corresponsabilità. Lo fa in veste di presidente dell’Agenzia del Trasporto Pubblico locale di Brescia, «un vaso di coccio» la cui debolezza deriva dalla mancanza di autonomia finanziaria, una realtà che «ha avuto in passato troppi padri, ma che oggi si ritrova ad esser figlia di nessuno».
L’emergenza sanitaria chiama in causa il TPL come fattore decisivo nel contrasto al Covid-19, un avamposto rivelatosi però un “tallone d’Achille del sistema». Un punto debole, sottolinea Bragaglio, diventato tale per ragioni che vengono da lontano, leggasi in primis «la progressiva erosione dell’offerta in contrasto con la progressiva crescita della domanda». Una vulnerabilità che non pare essere destinata ad essere colmata dato che a favore del sistema pubblico bresciano per l’emergenza anti Covid «sono stati erogati o previsti a vario titolo circa 120 milioni di euro, e che di queste risorse quasi nessuna riguarda il TPL».
Le gravi difficoltà di carattere economico-finanziario non investono solo il presente, ma l’intero anno a venire. Con il 2021 il bilancio preventivo registra quindi enormi problemi, dati dalla «somma di difficoltà evidenziate dagli enti di più diretto riferimento dell’Agenzia» (che peraltro sono anche soci della stessa, vale a dire Regione Lombardia, Comune e Provincia di Brescia). Da un lato a Milano si rivendicano giustamente stanziamenti per il TPL dal Governo, «dall’altro colpevolmente non si è ancora assunto alcun impegno per ciò che concerne la metropolitana della nostra città, così come non si è ottemperato al riequilibrio tra le province lombarde che penalizza Brescia nel riparto dei fabbisogni, uno svantaggio che si traduce in una sottrazione di risorse superiore ai 12 milioni».