25 ottobre. Incoerente per un PD la piazza della CGIL?

Ho sostenuto il Sì per il voto di fiducia sull’art. 18 perché così è stato deciso dalla maggioranza del PD.  Ma il senso di responsabilità e di lealtà non è tale da dover rovesciare una diversa convinzione. In quel voto c’è il merito.  Già di per sé sbagliato. Ma poi anche un significato politico più generale, in tema di minori diritti del lavoro. Esplicito, tale significato, sia per chi s’è opposto, sia per chi l’ha condiviso. Su questo punto politico la vicenda non s’ è aperta certo  col voto del Parlamento,  ma neppure in quell’Aula  s’è  chiusa.

C’è chi vuol precludere la piazza ai PD che han votato la fiducia. C’è chi ritiene incoerente esser del PD ed in piazza il 25. C’è chi pensa che sia una piazza contro il Governo. C’è chi, da sprovveduto, sollecita persino misure disciplinari. Ma c’è anche chi del PD, coerentemente, ritiene che ci sia una piazza per una diversa politica del Governo.  Per quel che mi riguarda sono iscritto al PD da 7 anni ed alla Cgil da 43. In un PD che ha 7 anni ed in una Cgil che ne ha più di 100.

Vero che oggi va per la maggiore solo il nuovo. Ma è cosa anch’essa nel frattempo già diventata vecchia perché è ormai da più 20 anni, nel campo del centro sinistra soprattutto,  che si convive in partiti nati e sfornati come pizze. Anche se tutti nati e battezzati all’insegna finalmente d’un nuovo grande inizio, d’un nuovo grande partito, d’una nuova e sempre più grande storia.

Ma troppi ed ambiziosi padri fondatori  si son rivelati solo dei modesti eredi e, taluni, pure degli incauti affondatori.

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