Non nascondo che il primo impulso nel leggere su BresciaOggi le dichiarazioni dell’on. Roberto Giacchetti è stato quello di ritorcergli contro, parola per parola, e con egual veemenza polemica, esattamente ciò che lui riserva alla minoranza PD ed al sen. Paolo Corsini in fatto di mancanza di dignità politica, di insensatezza, di mancato rispetto di se stessi, di volontà distruttrice… ma su una simile strada se ne vada lui. Se lo ritiene. Io di certo non lo seguo. Per dignità del ruolo che ricopre come vicepresidente della Camera, di candidato Sindaco nella Capitale, di dirigente del PD. E, se posso dire, pure per dignità mia e della storia della sinistra politica in cui mi identifico.
Sappiamo tutti delle divisioni nel PD, della dura polemica e contrapposizione in atto, ma anche d’uno sforzo necessario – che a Brescia da varie parti finora s’è fatto – per evitare forme d’incanaglimento del confronto elettorale.
Non mi sfuggono – a maggior ragione da sostenitore del Sì - errori, inopportunità di iniziative e di partecipazioni, slogan estremizzati di esponenti del No, ma lo sforzo di mantenere su un terreno non dirompente un difficile confronto nel PD ritengo sia indispensabile. Questo ho ritrovato, ed apprezzato, anche nelle parole del Sindaco Del Bono nel suo intervento in occasione della presenza a Brescia dell’on. Boschi.
La legittimità d’una critica, ancorché ferma ed esplicita, verso un NO espresso dall’interno del PD, in particolare non può spingersi fino all’astiosa delegittimazione del valore, anche morale, di persone e di storie politiche, culturali, amministrative come quella rappresentata, a Brescia ma non solo, dal sen. Paolo Corsini. Con veemenza inaccettabile ed astiosità personali, che in alcuni casi si son poste ben oltre il confine d’una legittima e motivata critica politica.
Oltretutto – oltretutto! – denotando anche la scarsa intelligenza politica di chi ritiene che con parole e modi intimidatori si possa allargare il consenso a sinistra, in una fascia di elettorato ancora incerto e dubbioso.