Fedeli? Per l’Istruzione un po’ di coraggio per un nuovo Ministro

Valeria Fedeli al Ministero dell’Istruzione e dell’Università un problema di Laurea? Si e… no.
Basta guardarsi attorno e frequentemente capita di trovar fior di laureati a dir poco imbarazzanti, per profondità d’ignoranza e vette di stupidità. Quindi un titolo non basta e non è di per sé garanzia sufficiente. Proveniente magari da quelle Università che son solo (o principalmente) diplomifici. Si sa. Per non dire poi di transumanze (in genere, ma non solo al Sud) per facili Diplomi, Lauree e Abilitazioni professionali. Bastino i numeri scandalosi resi noti mesi fa anche per le maturità super-laudate delle scuole superiori, nel rapporto Nord-Sud. Quindi il famoso “pezzo di carta” non certifica di per sé preparazione.
In secondo luogo vi son professioni complicate che sono state affrontate con successo (lavoro operaio specializzato, professionale, imprenditori, artigiani…) anche attraverso la scuola del lavoro e dell’esperienza, della cultura materiale, dell’autoformazione che non hanno propriamente registrato le frequenze di aule scolastiche. Esperienze che non vanno valutate con la puzza sotto il naso di chi ritiene che il massimo della vita sia allontanarsi con il “pezzo di carta” dal lavoro produttivo, manuale ed industriale. Pensiamo alla polemica di Salvemini e di Gramsci contro le pagliette, azzeccagarbugli ed avvocaticchi del Sud.

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