Leggo d’un agguerrito altolà di Ambrogio Paiardi al nuovo sindaco di Orzinuovi, Gianpietro Maffoni, in fatto di Assessorati. Artiglio appuntito – almeno in apparenza – d’una sorprendente opposizione da parte di Paiardi, noto esponente d’antico rito democristiano. Per di più proprio ad Orzinuovi, nella memoria dei molti il Comune di Mino Martinazzoli. E dove spesso si celebra il padre nobile dell’Ulivo. Dopotutto, l’aspirante candidato-sindaco Paiardi, già collaudato ex sindaco orceano, con la sua lista ha preso il 15%. Non proprio un successo. Per lui, come per le due liste in cui lì s’è diviso il Centro Sinistra, che era alla guida del Comune fino a pochi giorni fa. Persino l’aritmetica ha congiurato contro una tale sciagurata divisione, perché una semplice somma avrebbe riconsegnato la vittoria ad un Centro Sinistra unito, con un buon 52%. Perdere si può, dato anche il vento nazionale. Ma conta molto anche il “modo”. Perché in taluni casi si è registi, e non solo vittime, della propria disfatta. Quindi, non c’entra il famoso “destino cinico e baro”. Non a caso, vi son stati vari comuni vinti a Brescia, anche dove il voto europeo favoriva la Destra. Poi vi son Comuni, a partire da Mazzano, dove neppure s’è presentata la Lista. Ed il tutto non per colpa di Renzi o Zingaretti.
CRESCONO IN PROVINCIA I MICRO BIRRIFICI ARTIGIANALI. «SBARCATA» una birra che nasce dalle Cooperative sociali “ARTICOLOUNO” E “LA RETE” già festeggiata da NUOVA LIBRERIA RINASCITA
“SBARCATA”, già festeggiata giorni fa da NUOVA LIBRERIA RINASCITA , verrà commercializzata durante il Festival delle birre artigianali in Cascina Maggia dal 14 al 16 giugno, via Maggia - Bescia
di Thomas Bendinelli (Corriere della Sera)
Si ispira alle ales inglesi, è bionda, leggermente carbonata, ha un corpo snello con una chiusura secca, erbacea e con leggere note di agrumi. È «Sbarcata», la birra artigianale nata da un’idea delle cooperative sociali ARTICOLOUNO E LA RETE che verrà commercializzata ufficialmente durante il Festival delle birre artigianali in programma in Cascina Maggia da venerdì 14 a domenica 16 giugno.
Sbarcata arriva come effetto dei tagli ai fondi per l’accoglienza, «apre i porti laddove si chiudono, sostiene i progetti di inclusione lavorativa», come è stato sottolineato ieri da Domenico Bizzarro e Gherardo Bortolotti delle due cooperative.
Prodotta inizialmente in 1.500 litri, 400 bottiglie vendute (ma c’è anche la versione alla spina) sono sufficienti a far partire un tirocinio extracurriculare variabile dai 3 ai 12 mesi che poi può trasformarsi in assunzione vera e propria. Di tirocini del genere ne sono già stati attivati tre ma le due cooperative contano di attivarne altri, non solo al proprio interno ma anche attraverso una rete più allargata. Sbarcata è nel solco di altre iniziative che mantengono il fine del no profit e dell’inclusione lavorativa ma sfidano i mari del mercato, quali sono ad esempio le esperienze del Bistrò Popolare, del Bistrò alla Maggia, dell’Ostello locanda degli Acrobati o di Nuova Libreria Rinascita.
Esperienze che al pubblico chiedono poco o nulla ma danno invece molto. Il piano è diverso, non stiamo parlando di cooperative sociali, ma che il percorso di Sbarcata potesse incrociare quelle delle birre artigianali non stupisce più di tanto. «La festa che faremo alla Cascina Maggia, da venerdì a sabato, è promossa da cinque pub indipendenti (Birralab, La Pulce, Spine, Taverna di Paola e Xander) — spiega Simone Roversi del pub Le Spine —, pub cioè dotati di impianti di proprietà e non vincolati ad acquisti o a quantitativi determinati con multinazionali o altro». Di pub del genere ne stanno sorgendo diversi, così come è crescente l’attenzione per il mercato della birra artigianale. Anzi, più che attenzione è un boom vero e proprio.
Solo in provincia di Brescia i microbirrifici sorti negli ultimi anni sono una trentina, 862 quelli in Italia e oltre tremila occupati secondo le ultime analisi di settore. Valgono il 3% dei consumi complessivi di birra ma sono in crescita vorticosa e hanno un appeal invidiabile tra i sempre più numerosi consumatori.
Ad aiutarne la crescita potrebbe essere la imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del provvedimento che ridurrà del 40% l’accisa sulla birra prodotta dai cosiddetti micro birrifici, ossia su quelle fabbriche che operano in regime di deposito fiscale e la cui produzione annua non supera i diecimila ettolitri. Insomma, piccoli birrifici crescono, e con loro i pub indipendenti e, perché no, i progetti di economia solidale e di accoglienza promossi dalla birra Sbarcata.
Che inoltre partecipa a «Io accolgo», campagna nazionale «che coniuga gli ideali dei diritti umani ad azioni concrete per fermare lo smantellamento del diritto d’asilo». Sbarcata fa un passo in più e diventa occasione di lavoro. Per i richiedenti asilo e per i pub indipendenti che crescono in nome della birra artigianale.
BRESCIA: PUBS.FESTIVAL ALLA CASCINA MAGGIA DAL 14 AL 16 GIUGNO 2019
PROGRAMMA:
PUBS.Festival, il Festival della Birra Artigianale e dei Pub Indipendenti Bresciani, sbarca alla Cascina Maggia il 14, 15 e 16 giugno. Tante le etichette presenti e ricco il programma musicale:
• Venerdì 14 Giugno
Apertura spine dalle ore 17 - concerti dalle 19.00
- The Quarry Brothers - Live bluegrass & country music con The Quarry Brothers
(bluegrass - country acustico)
- Frederick & The Riverjumpers LIVE con Frederick & The RiverJumpers
(country - outlaw - american folk)
• Sabato 15 Giugno
Apertura spine dalle ore 12 - concerti dalle 19.00
- The Bonebreakers & TODD DAY WAIT Live RnR in PuBS Festival con The Bonebreakers e Todd Day Wait's Pigpen
(rock'n'roll - country - bluegrass - cajun)
• Domenica 16 Giugno
Apertura spine dalle ore 12 - concerti dalle 20.00
- The Hot Teapots (dixieland - old time jazz)
CON LE COOPERATIVE LA RETE E ARTICOLO UNO
Festa di inizio estate a Cascina Maggia dal 14 al 16 giugno a Brescia con La Rete Cooperativa Sociale e Articolo Uno e il "PUBS.Festival" il Festival della birra artigianale e dei Pub indipendenti bresciani.
CONGRESSO “HEIDEGGER NEL PENSIERO DI SEVERINO Brescia 13-15 giugno 2019
IL CONGRESSO: “HEIDEGGER NEL PENSIERO DI SEVERINO. METAFISICA, RELIGIONE, POLITICA, ECONOMIA, ARTE, TECNICA” SI TERRÀ A BRESCIA DAL 13 AL 15 GIUGNO.
Apertura alle ore 14.30, del 13 giugno presso l’Auditorium S. Barnaba corso Magenta 44, di Brescia.
La prima seduta plenaria di giovedì pomeriggio, con gli interventi di FRIEDRICH-WILHELM VON HERRMANN e di EMANUELE SEVERINO, e quella conclusiva di sabato pomeriggio, presso l’Auditorium S. Barnaba sono aperte a tutta la cittadinanza.
Le sessioni di venerdì e di sabato mattina si svolgeranno per gli iscritti al Congresso presso le sedi dell’Università degli Studi di Brescia e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.
Si annuncia come un evento internazionale, destinato a lasciare traccia per quanto in esso verrà discusso. In tale occasione infatti verranno presentate le nuove scoperte nei manoscritti inediti di Martin Heidegger. Grazie al lavoro di Friedrich-Wilhelm von Herrmann, l’ultimo assistente del filosofo tedesco, e di Francesco Alfieri, infatti, sono emersi importanti passaggi in cui il filosofo tedesco commenta Emanuele Severino, allora giovane studioso, ma già autore dell’importante saggio “Ritornare a Parmenide”.
Come dirà estesamente Alfieri in apertura del congresso, Heidegger che commenta Severino è un fatto rilevante per almeno due motivi: nell’opera del filosofo tedesco sono rarissime le citazioni di filosofi italiani e, in secondo luogo, le note ritrovate risalgono a un periodo in cui Heidegger era già affermato in tutto il mondo, mentre Emanuele Severino stava affacciandosi al mondo accademico internazionale.
Il tema del rapporto tra i due filosofi verrà discusso da oltre 60 relatori italiani e stranieri, di grande importanza, tra i quali segnaliamo: Friedrich-Wilhelm von Herrmann, Francesco Alfieri, Giampaolo Azzoni, Giulio Goggi, Ines Testoni, Alessandro Carrera, Gaetano Chiurazzi, Massimo Donà, Leonardo Messinese, Sergio Givone, Eugenio Mazzarella, Carlo Sini, Davide Spanio, Andrea Tagliapietra, Luigi Vero Tarca.
Ciò che più temo, all’indomani delle elezioni europee ed amministrative, è un inconcludente gioco dell'oca. Con analisi di flussi, riflussi e… deflussi elettorali. Quindi lo studio attento degli elaborati dei vari Istituti di ricerca. Poi l’analisi sociale, con l’immancabile richiamo alle ingiustizie che alimentano populismi e sovranisti. Nei mesi prossimi a seguire i Forum programmatici da cui far scaturire nuove idee di governo. Ed, infine, il richiamo alle convergenze politiche che diano corpo ai programmi del Centro Sinistra. Mentre, nel frattempo, il campo del Centro Sinistra rimane un cantiere confuso e contraddittorio, ancora tutto da progettare come se avessimo davanti a noi le calende greche.
Le analisi ci stanno tutte e son doverose, intendiamoci. Ma spesso sono pure fine a loro stesse. Infatti chiusa l'analisi, si chiude pure bottega, senza mettere in campo, qui e subito, un chiaro progetto politico. Sì, proprio quello che richiede anche le tanto vituperate “formule politiche”, senza le quali è tutto un fumoso ed inconcludente agitarsi, senza alcun chiaro sbocco politico.
Il precipitare della situazione politica e di governo ci sottrae spazio e tempo. Anzi direi che il tempo ci è sempre più nemico e va quindi rovesciato il percorso canonico, producendo subito scelte politiche “come se” votassimo tra pochi mesi. Con la costrizione da rendere più forte della stessa, e magari anche opposta, convinzione.
Con tale urgenza! “Etsi Deus daretur”, tanto per far nostre antiche sapienze, ovvero come se il "giudizio di Dio" delle elezioni politiche fosse vicino. E in tempi di emergenza democratica, quali sono i nostri, la politica non può che partire dalla politica. Non da altro. Impedendo a se stessa l’alibi di dover ripartire dal giro largo ed inconcludente della società civile. Che si traduce oggi, più che altro, in una maschera demagogica indossata per nascondere le proprie paralisi ed incapacità.
LA MORTE A BRESCIA 28 maggio 1974: storia di una strage fascista di Paolo Barbieri
Con l’autore dialogano Andrea Ricci – avvocato di parte civile e Claudio Bragaglio – presidente direzione regionale PD
Introduce e coordina Paolo Pagani
Paolo Barbieri, bresciano e presente in piazza il 28 maggio, parte dai concitati momenti di lutto di quella giornata per raccontare la storia della strage: una lunga vicenda umana e giudiziaria in cui il depistaggio sembra la regola, la reticenza degli apparati dello Stato normale e le protezioni di cui i fascisti godono in seno alle istituzioni un fatto acclarato. Per questo, prima di ogni altra cosa, la strage di Brescia rappresenta una ferita all’ordinamento democratico destinata a non rimarginarsi mai.