per Mozione PD di Andrea Orlando Lunedì 13 marzo 2017 ore 18.00
presso la sede PD in via Risorgimento 18 a Brescia
Comitato Andrea Orlando - Brescia
Care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni, Quello che vi propongo è di ridurre le distanze. Quelle economiche, sociali, culturali. E anche le distanze tra di noi. Non è semplice perché viviamo in un mondo lacerato, in una società divisa e alla fine queste divisioni si sono proiettate anche su di noi. In un tempo nel quale il Presidente della Cina comunista fa l’elogio della globalizzazione e il Presidente degli Stati Uniti si pone alla testa dei suoi detrattori non ci sono ricette semplici e non basteranno slogan efficaci. Io avanzo alcune proposte e un percorso per costruirne insieme altre. Sì, perché vorrei che questi giorni che ci separano dal congresso siano anche l’occasione per far crescere dal basso un progetto, coinvolgendo quella parte del Paese che può guardare a noi e riconoscersi. L’Italia è un Paese bellissimo, l’abbiamo detto tante volte, ma è anche un Paese che continua a soffrire. Ha grandi risorse inespresse, il nostro lavoro è farle uscire allo scoperto, mobilitandole verso una riscossa civile e sociale. E questa riscossa può avvenire soltanto con i piedi ben piantati in Europa. “Se costruiremo soltanto amministrazioni comuni, senza una volontà politica superiore, rischieremo che l’Europa appaia senza calore, senza vita ideale”. Tenendo a mente queste parole di Alcide De Gasperi, vorrei che il nostro sguardo fosse costantemente rivolto all’Europa, non solo perché là si collocano le nostre radici, ma soprattutto perché là sta il nostro avvenire, la dimensione minima per combattere l’ingiustizia e difendere la pace.
Molteplici e qualificati i momenti che caratterizzano la presenza del prof. Emanuele Severino anche nella vita pubblica e culturale bresciana. Il Sindaco Emilio Del Bono ha giustamente parlato d’una sua “generosità” verso la città. Ma solo per cenni è possibile richiamare in questa sede alcuni significativi passi di questo cammino.
Come si sa il Professore ha considerato Brescia come un’oasi elettiva rispetto al suo impegno universitario a Venezia e Milano. Ma un significativo cambiamento si è determinato con la strage del 28 maggio del ‘74, quando proprio Bruno Boni, suo carissimo amico, lo convinse a collaborare al nuovo giornale Bresciaoggi. Dove scrisse per alcuni anni, vari interventi raccolti e rielaborati poi in: “Techne, le radici della violenza”. Ed è proprio all’indomani della strage che Severino scrisse un articolo sulla natura politica di tale drammatico evento. Di recente meritevolmente ripubblicato, ed accompagnato da una intervista, a cura di Ilario Bertoletti, per l’editrice Morcelliana.
Ma la sua attività pubblicistica, che poi si estese per decenni anche sulla stampa nazionale, era pur sempre sottratta al contatto più diretto con la città.
Rimango nel percorso congressuale - diversamente da altri amici con i quali ho condiviso impegni e battaglie politiche - per sostenere una prospettiva di cambiamento del PD renziano. In continuità, per quanto mi riguarda, con un cambiamento di linea e di politiche sociali sostenuto in questi anni, in modo da poter ancorare il PD al centro sinistra. Verificandone poi l’esito. Con un’ispirazione che mi ostino a definire “ulivista”, intesa come il riconoscimento del pluralismo dei riformismi (di sinistra, cattolico democratico e laico) come ha riproposto Romano Prodi. E come Brescia – da Martinazzoli in poi - ci ha insegnato. Paolo Corsini ha parlato d’un “arrivederci”. Auspicabile, anche da parte mia, per quanto siano incerti i futuri approdi, ma consapevole che sarà il cammino stesso a determinarne la meta. Non mi affido solo a speranze, in questi anni spesso vanamente consumate. Tantomeno a chi ritiene che questa dolorosa rottura rappresenti una liberazione da zavorre e dai nostri problemi.
BRESCIA ONORA IL FILOSOFO SEVERINO di Massimo Tedeschi
La benedizione più autorevole all’incontro di ieri in palazzo Loggia l’ha data lo stesso festeggiato, il filosofo Emanuele Severino: “ Vi ringrazio per quello che ho imparato, a proposito di me stesso, da quanto detto. Spesso noi siamo più ignoti a noi stessi che gli altri”.
Un’ironia lieve e profonda per ringraziare i numerosi intervenuti e “benedire” – nel giorno del suo 88esimo compleanno – la nascita della Associazione Emanuele Severino, provvisoriamente ospitata in Santa Giulia. Una realtà che se manterrà propositi e premesse porterà Brescia nel circuito dell’alto dibattito filosofico internazionale...