Partito

Andrea Orlando a Brescia per un PD del Centro Sinistra

Gli incontri del ministro Andrea Orlando a Brescia ed in Lombardia hanno rappresentato una convincente saldatura tra il “modello di centro sinistra” dei governi locali – da Milano a Brescia, da Bergamo ad altre città lombarde – e la sua proposta di governo nazionale. Un PD non più solo, leaderistico ed isolato, ma posto al centro della ricostruzione d’un ampio campo politico e sociale progressista. Con positivi riferimenti anche a Pisapia. Quindi, nettamente distinto dalle ambiguità che attraversano il resto del PD.
Si rende così ancor più esplicita l’insostenibile schizofrenia tra l’attuale linea nazionale del PD e la costruzione di ampie coalizioni politiche e sociali nelle comunità e nei governi territoriali. Dopo il No al Referendum tutto è cambiato. Renzi - dice Orlando – non è più il “dominus”. Ed anche a me pare che, dopo quel traumatico cambio di fase politica, ci si debba attestare ben oltre il dilemma renzismo-antirenzismo, come s’attardano invece a fare sia la “guardia pretoriana dell’Augusto” che, sul fronte opposto, gli indomiti “spartachisti”. Ma con Renzi e D’Alema che si sorreggono per contrapposizione. Di conseguenza, chiarezza anche per la riforma elettorale, necessaria per restituire vita democratica al Paese con il superamento dell’Italicum e la perversa logica d’un futuro Parlamento ingovernabile, fatto da nominati e da trasformisti.


13 03 2017 Il Ministro Anna Finocchiaro a Brescia per Mozione PD di Andrea Orlando

IL MINISTRO ANNA FINOCCHIARO A BRESCIA

per Mozione PD di Andrea Orlando
Lunedì 13 marzo 2017 ore 18.00
presso la sede PD
in via Risorgimento 18 a Brescia

Comitato Andrea Orlando - Brescia


Care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni,
Quello che vi propongo è di ridurre le distanze. Quelle economiche, sociali, culturali. E anche le distanze tra di noi. Non è semplice perché viviamo in un mondo lacerato, in una società divisa e alla fine queste divisioni si sono proiettate anche su di noi. In un tempo nel quale il Presidente della Cina comunista fa l’elogio della globalizzazione e il Presidente degli Stati Uniti si pone alla testa dei suoi detrattori non ci sono ricette semplici e non basteranno slogan efficaci. Io avanzo alcune proposte e un percorso per costruirne insieme altre. Sì, perché vorrei che questi giorni che ci separano dal congresso siano anche l’occasione per far crescere dal basso un progetto, coinvolgendo quella parte del Paese che può guardare a noi e riconoscersi. L’Italia è un Paese bellissimo, l’abbiamo detto tante volte, ma è anche un Paese che continua a soffrire. Ha grandi risorse inespresse, il nostro lavoro è farle uscire allo scoperto, mobilitandole verso una riscossa civile e sociale. E questa riscossa può avvenire soltanto con i piedi ben piantati in Europa. “Se costruiremo soltanto amministrazioni comuni, senza una volontà politica superiore, rischieremo che l’Europa appaia senza calore, senza vita ideale”. Tenendo a mente queste parole di Alcide De Gasperi, vorrei che il nostro sguardo fosse costantemente rivolto all’Europa, non solo perché là si collocano le nostre radici, ma soprattutto perché là sta il nostro avvenire, la dimensione minima per combattere l’ingiustizia e difendere la pace.


leggi la Mozione
www.unita.tv/focus/mozione-congressuale-andrea-orlando/





Bragaglio: nel PD con Andrea Orlando

Rimango nel percorso congressuale - diversamente da altri amici con i quali ho condiviso impegni e battaglie politiche - per sostenere una prospettiva di cambiamento del PD renziano. In continuità, per quanto mi riguarda, con un cambiamento di linea e di politiche sociali sostenuto in questi anni, in modo da poter ancorare il PD al centro sinistra. Verificandone poi l’esito. Con un’ispirazione che mi ostino a definire “ulivista”, intesa come il riconoscimento del pluralismo dei riformismi (di sinistra, cattolico democratico e laico) come ha riproposto Romano Prodi. E come Brescia – da Martinazzoli in poi - ci ha insegnato. Paolo Corsini ha parlato d’un “arrivederci”. Auspicabile, anche da parte mia, per quanto siano incerti i futuri approdi, ma consapevole che sarà il cammino stesso a determinarne la meta. Non mi affido solo a speranze, in questi anni spesso vanamente consumate. Tantomeno a chi ritiene che questa dolorosa rottura rappresenti una liberazione da zavorre e dai nostri problemi.




Bragaglio: una sollecitazione a Del Bono per riaggregare un nuovo Centrosinistra

L’INTERVISTA A BRESCIAOGGI. L’esponente del PD Claudio Bragaglio interviene sul momento difficile che sta attraversando il partito: "il rischio della scissione è reale, scenario indecifrabile". "Tocca al Sindaco esprimere una leadership in grado di avviare un percorso di alleanze in vista del voto del 2018 allargando l’area politica pronta a sostenere la sua rielezione".

di Mauro Zappa
Si dichiara contrario a ogni ipotesi di scissione, pur reputandola probabile: «Forse è stato varcato il punto di non ritorno. Se ciò accadesse, avrebbe i connotati di un’autentica esplosione, da qui la drammaticità del passaggio». Nel caso, lo scenario che si aprirebbe secondo Claudio Bragaglio, esponente del Partito Democratico della cui direzione regionale è componente, sarebbe «indecifrabile». In ragione di ciò e in vista delle elezioni in città nel 2018, «il mare che si dovrà solcare sarà tempestoso e la rotta controvento, occorre quindi attrezzare il veliero per una navigazione che si annuncia difficile». Come? Affidando a Del Bono «un ruolo politico volto a costruire un’aggregazione, sempre nell’ambito del centrosinistra, nuova rispetto al 2013»…

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