Partito

Giusto esserci allo sciopero di lunedì. Rammarico per Brescia

La decisione di Cgil, Cisl, e Uil, di promuovere le iniziative unitarie e lo sciopero per poter modificare la manovra del governo Monti nel senso d'una maggior equità sociale, ritengo sia giustificata e condivisibile. Come ritengo sia motivata la decisione di dirigenti e militanti del PD che intendono partecipare per testimoniare una solidarietà, per confrontarsi e per ascoltare.

Bragaglio: Governo Monti e PD - Congresso anticipato

La vicenda che ha dato vita al governo Monti inciderà sulla ricostruzione economica, ma non meno sull'assetto dei partiti. Con il venir meno del “fattore Berlusconi”, siamo in presenza d'un grande movimento impresso all'intero sistema. Una “Terza Repubblica”? Si vedrà. Per ora ha ragione l'on. Fioroni: “nessun partito uscirà dall'esperienza governativa così com'era entrato”. Compreso il PD, costretto a ripensare alcuni suoi “miti fondativi” e a correggerne gli errori. Duole dirlo, ma la “prova del nove” di questa valutazione sta nel fatto che, a fronte del tracollo berlusconiano, il PD non abbia potuto porsi come perno d'una alternativa convincente. Da qui la scelta d'un “governo tecnico”, e non già delle “elezioni subito”. Data la drammaticità della crisi, per fortuna c'è Monti e c'è Napolitano. Ma gli interrogativi aperti riguardano non già la condivisibile scelta assunta da Bersani, bensì la prospettiva.

Per la Loggia una risposta a Pasotti

Ascolto e mi confronto con Flavio Pasotti, sempre con grande interesse. Sempre con idee, provocazioni e giudizi di valore. Come nell'ultima intervista a Bsnews. Molte le cose da me condivise. I suoi giudizi su Brescia, le iniziative da assumere, avendo in testa le sfide della città del futuro, non la sopravvivenza del passato. Invece altri giudizi, più problematici, su cui soffermarsi. Il suo “appello alla borghesia”. Da uomo di sinistra lo ritengo da parte mia pienamente condivisibile. Dirò di più. Dopo la stagione della mediazione “operai e capitale” della DC e di Boni, e la contrastata vicenda Lucchini, i tentativi in Loggia di giocare in proprio da parte di Gnutti nel '94 o di Della Bona, non sono stati sostenuti neppure dalle loro categorie di provenienza (AIB). Anche perché la Loggia è stata considerata un riferimento di autorevolezza ed affidabilità, anche senza avere un “industriale” - modello berlusconiano -  al comando. Senza poi tralasciare il piccolo “dettaglio” che per certi posti in democrazia si contano i voti popolari e non le azioni di una spa.  Pasotti è critico verso i sindaci “selezionati dalla politica, in questi anni”. Se si riferisce al solo Paroli, non c'è alcun dubbio. Se si allarga “ai sindaci”, allora gioca sull'ambiguità e non son proprio d'accordo. Perché sindaci come Martinazzoli e Corsini, o prima, come Panella, Padula o lo stesso Trebeschi,  “selezionati dalla politica”, hanno reso grandi meriti e onore alla nostra città.

Bragaglio: un sostegno al nuovo Ulivo di Bersani

La proposta di Bersani per un “nuovo Ulivo” merita d’essere sostenuta con convinzione. Dice d’una vicenda nazionale, ma anche di quella locale, considerato che in Loggia si voterà insieme alle  politiche del 2013 o all’indomani di alleanze e risultati espressi dalle elezioni anticipate del 2012. La proposta di Bersani per un nuovo Ulivo è stata formulata un anno fa. Ma da allora poco  è stato fatto e ciò ha rappresentato una debolezza nella costruzione dell’alternativa di governo.

Perché SI al Referendum contro il Porcellum

Per quanto mi riguarda firmo il referendum per la riforma elettorale.

Venuta meno la proposta Passigli-Sartori che - con il correttivo della soglia del 4% ed un limitato premio di maggioranza - più si avvicinava al modello tedesco (o a quello dei Comuni) da me auspicato, assolutamente prioritario, oggi, è l'affossamento politico del Porcellum. Per questo anche la mia firma ed il mio impegno.

 

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