Partito

Bragaglio: oltre la sconfitta in Loggia dello '08 con una grande Alleanza Civica.

Sul Giornale di Brescia del 27 aprile, il segretario del PD, Pietro Bisinella, ha esposto una posizione sulle elezioni in Loggia che condivido  pienamente. In sostanza, egli si rende disponibile ad un incontro con le realtà civiche presenti (Castelletti, Onofri, Braghini) o che si presenteranno, assumendo come PD la “sfida civica” come un fattore positivo per l'alternativa all'attuale Giunta. Nel tentativo – egli afferma – non di “mettere il cappello o l'imprimatur” come PD, ma di definire un progetto comune. Un'ovvietà? Per nulla. E' evidente, a mio avviso, come tale impostazione porti con sé implicazioni di notevole rilievo  che si muovono ben oltre lo stesso centro sinistra.

PD e SEL insieme per il Centro Sinistra a Brescia

L'adesione a Sel d'un gruppo di consiglieri di alcuni comuni - tra cui Donatella Albini, del Comune di Brescia – rappresenta, a mio parere, un fatto positivo per l'insieme del centro sinistra bresciano e per un ampliamento dell'alternativa al centro destra.

A fronte d'un risultato del 2008, che ha purtroppo lasciato senza rappresentanza parlamentare un'area significativa della sinistra sociale e politica, il recupero d'un ruolo è quanto mai utile ed è destinato a sollecitare una proficua riflessione anche nel PD.

Non sfugge infatti che, nonostante gli sforzi del Pd bersaniano, alcuni temi sociali, a partire dalla centralità del lavoro, fatichino ad affermarsi come parte decisiva della politica di cambiamento. Consapevoli, peraltro, come si stia oggi giocando – lo ha sottolineato efficacemente il segretario nazionale della Fiom Landini, a Brescia - una partita decisiva sulla natura stessa del sindacato, della contrattazione, della rappresentanza democratica dei lavoratori, sul governo della crisi. Temi su cui la Cgil della segreteria Camusso ha – opportunamente, a mio parere – promosso  lo sciopero generale del 6 maggio.

 

Bragaglio a Guindani: il necessario confronto tra PD e Socialisti

Dionigi Guindani ha svolto in una “lettera” alcune considerazioni sostenendo -  penso fondatamente - che “la Castelletti non è sola”. La polemica è rivolta al giudizio tranchant con cui l'on. Beccalossi ha accompagnato il suo veto posto all'ingresso in Giunta della Castelletti che “rappresenta solo se stessa e nulla più”. L'amico Guindani svolge ulteriori riflessioni che meritano attenzione, anche perché stabiliscono un convincente punto di chiarezza. Ma in primo luogo mi corre l'obbligo d'una precisazione.

 

Una più ampia maggioranza bersaniana nel PD per un nuovo Ulivo

Con riferimento alla discussione aperta nel PD, desidero esprimere un’opinione in merito.

Non ho per nulla condiviso le posizioni dell’on. Veltroni, trovandole sbagliate, ma con altrettanta chiarezza registro nei suoi confronti un accanimento polemico che non condivido. E non per un atteggiamento salomonico, avendo sempre espresso sulla linea veltroniana del Lingotto – riproposta in queste settimane - giudizi espliciti di contrarietà.

Penso che si debba stare al merito, forti d’una posizione, qual è quella assunta da Bersani anche in Direzione nazionale, che condivido pienamente, senza farsi prendere dall’assillo se una diversa posizione è presente nel PD, peraltro in forma nettamente minoritaria.

UN DIVERSO PD PER UN NUOVO ULIVO. L'alternativa post-berlusconiana

Bersani: Nuovo Ulivo, Governo di transizione e Alleanza Democratica per una costituente

La crisi profonda, e per certi aspetti anche inaspettata, che ha investito nel profondo l'alleanza berlusconiana costringe tutte le forze politiche ad un rapido chiarimento delle proprie posizioni, bruciando margini ad ogni forma di tatticismo e ad un possibile rinvio dei nodi politici irrisolti.

Ciò vale anche per il PD, perché di fronte al possibile precipitare degli eventi, che possono comprendere anche lo scioglimento traumatico del Parlamento, non può certo rifugiarsi nella proclamazione di strategie di lungo periodo, rinunciando così a dar voce immediata e forza politica al ruolo rilevante che ricade in questo frangente soprattutto sull'opposizione.

Per alcuni mesi si è trascinata una situazione che denotava una sostanziale paralisi del PD,  spettatore immobile di fronte ai protagonisti – Berlusconi, Bossi e Fini - che hanno occupato la scena politica con lo scontro tra le contrapposte anime del centro destra. Troppo flebile per un lungo periodo  la voce del PD, anche di fronte all'iniziativa di Casini per la formazione di un “polo di centro”,  che non trovava nel PD alcuna significativa sponda politica. Quasi che il PD, in attesa d'una futuribile alternativa, non fosse particolarmente interessato alla dinamica politica degli eventi o che il timore dei precedenti contrasti interni sulle diverse prospettive fosse tale da impedire una qualunque iniziativa di movimento, senza dover poi registrare anche divisioni nel gruppo dirigente.

Una situazione che finalmente è cambiata con la proposta di Bersani: per  un Nuovo Ulivo ed una Alleanza Democratica per una costituente.

In evidenza

Cerca nel sito

Fotografia del giorno

Seduta di Consi...

Nuova Libreria Rinascita