PD:dopo la sconfitta il coraggio di una nuova strategia
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- Pubblicato: Venerdì, 05 Dicembre 2008 14:44
E' necessaria una qualche riflessione sul PD e su chi di noi s'è più volte sentito di urlare: "basta risse nel PD!". Ma con quali effetti? Dopo le tremende sconfitte - inizialmente persino negate - che hanno riconsegnato a Berlusconi molte nostre città e l'intero Paese, contro chi poi si potrà mai gridare senza ritrovarsi strozzato in gola un "urlo muto", come quello del famoso quadro di Munch?
Ciò che è inquietante del PD sono gli sbandamenti politici, l'assenza di una bussola, la fragilità di una guida politica. Le risse sono proprio la conseguenza, e non la causa, di un marasma che si va allargando.
Se il PD non ritrova una guida politica autorevole si ridurrà a poca cosa. Il 25 ottobre è stato un grido immenso per dare futuro al PD e non, come stolidamente è stato affermato, una legittimazione delle sbandate di questi mesi. Una fiducia sul futuro che non va tradita. A cui si risponde con la politica, non inventandosi nuove illusioni. Non si possono riproporre le ambizioni irrealistiche, che hanno fatto nascere questo PD pagando prezzi esorbitanti, dalla fine prematura di Prodi, all'affossamento del tentativo di Marini. Per non dire dell'infausta idea di autosufficienza. Proprio quella bandiera elettorale sventolata per "andare soli e liberi", riproposta come una strategia, mentre il PD si alleava a Di Pietro e ai Radicali, respingendo improvvidamente i Socialisti. Una scelta che ci farebbe pure perdere quasi tutte le elezioni del prossimo anno.
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