Interventi

La magia del Solstizio d’inverno nella storia umana

Un tema impegnativo ed ampio, quello del solstizio, in particolare se proiettato sull’intera storia umana. Cercheremo d’individuare solo alcuni aspetti e periodi che ritengo siano più significativi, magari attualizzandone la riflessione. Tenendoci però ben lontani dalle tentazioni della New Age o dalle  eccentriche ritualità esoteriche che frequentemente  accompagnano questi argomenti.

All’inizio un po’ d’Astronomia - Direi di partire dall’astronomia, ma solo con qualche rapido riferimento, per allontanarci poi rapidamente verso i secoli che precedono Copernico con la sua concezione eliocentrica, Keplero con le sue leggi sul moto degli astri e, naturalmente, Galileo con il suo dialogo sui due ‘massimi sistemi’.

Insomma ci inoltreremo poi a ritroso lungo il periodo storico che precede il XVII secolo, quello della rivoluzione scientifica.

Un secolo di Castelli

Recensione del libro di Giovanni Boccingher: “Dal Moretto all’Itis Castelli”

Pubblicato da Bresciaoggi il 9.12.2014

di Claudio Bragaglio

Con il volume: “Dal Moretto all’Itis Castelli” (Fondazione F. Palazzoli), scritto dal prof. Giovanni Boccingher, viene ricostruita la storia più che centenaria d’una delle strutture scolastiche più importanti di Brescia. Un volume corredato anche da fotografie e da documenti di grande interesse.

Dal pregevole lavoro di Boccingher emergono, oltre il percorso che  va dalle prime esperienze della formazione d’una professionalità tecnica fino agli anni ’60, anche lo spaccato dell’evoluzione della Brescia industriale. Una “rivoluzione” caratterizzata, com’è noto, da uno specifico percorso di accumulazione di capitali, di lotte sociali e sindacali, di scelte politiche ed istituzionali. Di recente riesaminato dal lavoro di Paolo Corsini e di Marcello Zane sulla “Storia di Brescia”.

In memoria di Lino Pedroni e della sua storia

Ricordando i funerali di Lino Pedroni - la partecipazione commossa,  le parole intense che sono state pronunciate, l’orgoglio di far parte della sua stessa storia antifascista, sindacale e politica - nasce in tutti noi una grande emozione ed una condivisione, ma anche un qualche interrogativo.

Della storia sua e di coloro che a Brescia condivisero quei percorsi durante la Resistenza, la Ricostruzione, le lotte operaie nelle grandi fabbriche che cosa rimane? Cosa può e deve rimanere per noi, compagni in tutto od in parte di quell’avventura, e quale sarà l’eredità pubblica condivisa da un’intera città?  Storie e biografie che si concludono nell’oblio del passato o tuttora aperte alla speranza del futuro? Cosa possono ancora narrarci, oltre l’affetto della memoria, quelle numerose fotografie, disposte sul tavolo all’Anpi, nei giorni dell’ultimo saluto, che ritraevano il “partigiano Modroz” in mille iniziative antifasciste, sul Sonclino, nelle piazze del 25 aprile e, dal ’74, ogni 28 maggio in piazza Loggia?

Soprattutto, cosa potrà rimanere per le future generazioni, che non sia soltanto una storia straordinaria, ma col tempo anche a rischio di diventare sempre più antica ed in qualche misura pure estranea?

Su quest’ultimo tema una risposta di speranza è venuta dalle parole di Francesca Parmigiani nel suo ricordo al Vantiniano. Simbolicamente espressa anche in quell’impegno di Lino ad aprire l’Anpi stesso ai giovani, consapevole che libertà e democrazia non siano mai definitivamente acquisiti, ma che sempre vadano difesi e ricostruiti anche con l’impegno dei “nuovi partigiani” del futuro.

Convegno - Il lavoro che fa vivere la città - relazione introduttiva di Claudio Buizza

 

Conferenze e incontri collegati alla mostra CapoLavoro

 Venerdì 24 ottobre 2014

 ore 9.30 | Sala White Room, Museo di Santa Giulia. Brescia

 IL LAVORO CHE FA VIVERE LA CITTÀ

 in collaborazione con l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di Brescia

 modera Massimo Tedeschi (Corriere della Sera, Brescia)

 saluti di Michela Tiboni (Assessore Urbanistica Comune di Brescia)

 introduce Claudio Buizza (consulente PGT Comune di Brescia)

 L’esperienza di BolognaPatrizia Gabellini (Assessore Urbanistica Comune di Bologna);

 Il progetto Manifattura di RoveretoMichele Tosi (Operations Manager di  Progetto Manifattura);

 Il Villaggio artigiano di Modena Marcello Capucci (Dirigente Piani Urbanistici del Comune di Modena)

 

intervengono 

Silvia Spera (Segreteria Cgil Brescia)

Marco Vitale (Economista d’Impresa)

Sergio Albertini (Docente di Organizzazione aziendale , Università  degli Studi di Brescia)

Saverio Gaboardi (AIB di Brescia)

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Relazione Introduttiva al Convegno

di Claudio Buizza (Consulente PGT del Comune di Brescia) 

Per introdurre la discussione oggi farò ricorso ad alcune domande, abbozzando risposte problematiche, non definitive, poiché nel processo di formazione del piano di Brescia  il tema che affrontiamo oggi è assolutamente nuovo. Peraltro quanto verrà illustrato oggi è già in larga misura noto, pubblicato sul sito del Comune di Brescia nei documenti preparatori il PGT

La prima domanda è la seguente: Brescia è una città che gode di buona salute? E' difficile rispondere positivamente.Molti indicatori lo rilevano. La risposta è chiara e non vi tedierò con i numeri. I tratti evidenti sono:

Bragaglio: rifiuti dal sud? No, perché mancano impegni e controlli

Leggo sempre con attenzione le riflessioni del prof. Carlo Scarpa (docente tra i più stimati dell’Università di Brescia), in particolare su temi riguardanti economie e servizi pubblici locali.

Con riferimento al “fondo” sul Giornale di Brescia, del 18 c.m., dal titolo “Rifiuti dal Sud? Sì, ma serve trasparenza”, convengo su vari punti: i controlli sulla tipologia del rifiuto ed il fatto che non sia pensabile un termovalorizzatore per ogni Provincia. E per evidenti motivi, in quanto le Province si differenziano tra loro (da 100 mila a 4 milioni di ab.) al punto da non essere un “bacino ottimale”. Ma è pensabile una movimentazione dei rifiuti senza alcun altro limite (territoriale e decisionale) sull’intero territorio nazionale? Su questo punto, che chiama in causa lo “sbloccarifiuti” del Governo, si aprono problemi enormi che mi portano a condividere le posizioni contrarie assunte dalla Giunta della Loggia e dai Parlamentari del PD. E non solo per esigenze di trasparenza, ma perché non v’è assunzione di responsabilità di una parte delle classi dirigenti del Sud (e dei Governi nazionali) per una gestione dei rifiuti che non sia da troppo tempo quella del loro trasferimento al Nord od in Europa.

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