Partito

Polemiche bresciane sul PD nel PSE

A volte stento a credere a quel che leggo. Sulla vicenda Letta e l’adesione del PD al PSE, per esempio.

Si fa un congresso ed i “lettiani per Renzi” si schierano come si son schierati. Anche a Brescia. Non per polemica, ma era così difficile capire il vero obiettivo di Renzi? Forse quello di sacrificarsi per fare quel che non voleva fare, ovvero il segretario del PD?  Ha bloccato Letta, ancor più di quanto Letta stesso si fosse già bloccato, e l’ha poi saltato. Come tra bimbi, diciamo amici, il salto della cavallina.

A cose fatte ed ormai sfinite un bel documento bresciano, primo firmatario Nicola Del Bono con tante altre firme, a sostegno di Letta che stava già per andarsene. Renzi si poteva sostenere o contrastare (da parte mia ero tra i secondi) ma non si poteva, come non si può, equivocare. Va preso sul serio in tutti i suoi aspetti, quelli positivi e soprattutto quelli meno. Stessa cosa sul PD nel PSE.

Leggo le obiezioni di alcuni amici: Bazoli, Girelli, Manzoni…Si doveva approfondire, verificare, discutere. Tutto vero, ma si dà il caso che – e qui ha ragione De Martin – l’adesione del PD era esattamente una parte importante ed integrante della piattaforma di Renzi alle primarie. Ma su quel punto critico allora non una piega.

Lettera aperta a D'Alema

CONTRO LA RESA DELLA SINISTRA

D’Alema, non t’ho mai scritto una sola riga, pur avendo sempre sostenuto a Brescia le tue battaglie più importanti, quand’anche alcune neppure condivise. Ma al punto in cui siamo lo faccio, senza attendermi neppure una tua risposta. Quattro pensieri - tanto sgradevoli e di getto, quanto sinceri - affidati a questa mia bottiglia, semplicemente gettata in mare. Le vicende drammatiche, di questi giorni e di questi mesi, ci dicono d’un pericolo mortale per il futuro della sinistra riformista in Italia. D’una fine miserevole, per consunzione, scissione silenziosa e dispersione della nostra storia migliore. Una disfatta, una resa incondizionata, senza neppure un vera battaglia, del tutto priva di speranza per il futuro. E ben più di quanto ancora non appaia a livello nazionale nello sfarinamento complessivo e con alcuni dei nostri che - da arresi, ingaggiati o vinti - s’atteggiano pure a vincitori. Tu sei l’unico - l’unico - che può dare un contributo decisivo per tentare d’invertire l’inesorabilità di questo declino. Tentando di mettere in campo un nuovo progetto politico che parli - prima ancora che all’opinione pubblica ed al nostro elettorato, così come son conciati oggi, con una sinistra sociale e politica plagiata persino dal grillismo - ai quadri dirigenti intermedi, sia di antica che di nuova formazione. A quelli che finora hanno saputo resistere e che hanno voglia di ricominciare, anche assumendosi il rischio d’una nuova avventura politica ed organizzativa. D’altronde ci è ben noto che l’esercito si forma a partire dai capitani, e pure da noi sergenti di trincea, oggi letteralmente allo sbando, proprio in quanto privi d’una guida.

 

Antonio Panzeri: giovedì 20 febbraio incontro a Brescia sull’Europa

Antonio Panzeri, parlamentare europeo del Gruppo dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo    (S&D) promuove  un incontro pubblico

giovedì 20 febbraio ore 17.30, presso la sede del PD, in via Risorgimento 18, a Brescia, sul tema:

"5 anni tra Europa e Lombardia. Bilancio di mandato e nuove prospettive in Europa"

Introduce: Rossella Olivari, resp. dipartimento "Europa", PD Brescia

  

Il bisogno di una maggiore e migliore Europa

……La mia opinione è che l’Europa oggi si trovi dinanzi ad un bivio: o è capace di diventare adulta dal punto di vista istituzionale, politico, economico e sociale o i rischi di una disgregazione sono altissimi.

Non sta scritto in nessun trattato europeo infatti, che “noi”  si debba rimanere assieme: questo vincolo non esiste. La visione secondo la quale ci sia un processo di “Europa in itinere” che va comunque avanti, anche solo per forza di inerzia, in cui a volte cadiamo anche noi, dando per scontato che l’Europa Unita rimarrà, è eccessivamente ottimistica o quanto meno incosciente.

A me piacerebbe  evitare che noi fossimo la generazione che distrugge l’Europa, opposta a quella di quelli che l’hanno costruita………..

Primarie 16 febbraio - un voto per Alfieri

 Adesioni per Alfieri

COMINELLI Miriam deputata; CORSINI Paolo senatore; GALPERTI Guido deputato; BALSAMO Angelo assemblea cittadina Brescia; BAZZANI Antonio sindaco Bovezzo; BENETTI Mario sindaco Botticino; BERGOMI Angelo esecutivo; BERTOLI Tiziano sindaco Nave; BRAGAGLIO Claudio direzione regionale; BUIZZA Dante consigliere comunale Travagliato; CADENELLI Ernesto resp. sindacato pensionati; CALDANA Piergiuseppe resp. dipartimento giustizia; CHIESA Massimo vicepresidente BIM Valle Camonica …………

L’appello alla partecipazione alle Primarie del 16 febbraio e per l’elezione di Alessandro Alfieri a Segretario regionale del PD, fatto dal Segretario provinciale Michele Orlando e dal Vicesegretario Antonio Vivenzi, è stato condiviso e sottoscritto da un gruppo di esponenti del PD.

In particolare, viene condivisa la valutazione politica espressa sulla sua esperienza di Coordinatore regionale, che già in questi mesi ha svolto positivamente, dimostrando “ di essere in grado di coniugare l’elemento del rinnovamento con quello dell’esperienza, maturata  da tempo non solo sul fronte politico, ma anche in qualità di capogruppo in consiglio regionale”.

Con le spalle al muro: ora non ci resta che Renzi

Sulla vicenda Renzi che pensare? Senza reticenze ho già sostenuto ch’egli può portarci al massimo della vittoria, come al massimo della sconfitta. Come in una puntata di tutto il patrimonio nostro sul nero od il rosso d’una roulette. Chi (e siamo stati in molti) durante le primarie per il PD ha sostenuto che il voto a Renzi era un voto contro Letta non seminava zizzania e neppure s’era consegnato all’astrologia, ma diceva semplicemente la verità dei fatti già ampiamente  in corsa. Che rotolavano come sassi in quella direzione. Il precedente delle primarie al Comune di Firenze, è stato emblematico. Dopo solo quattro anni da Presidente della Provincia Renzi si candida contro Lapo Pistelli, un cattolico anche in quel caso, di cui è stato fino al giorno prima amico e sostenitore. Tratti che dicono d’un cinismo e d’una ambizione spregiudicati, per non dire altro.

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