Discorso su Marx – Intervento di Massimo D’Alema all’Università di Pechino 5 maggio 2018
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- Pubblicato: Domenica, 13 Maggio 2018 00:00
Nel 1992, nel clima culturale che si era determinato nel mondo occidentale dopo la caduta del Muro di Berlino e il crollo dell’Unione Sovietica e del sistema dei paesi socialisti dell’Est europeo, Francis Fukuyama pubblicò un libro: “La fine della storia” che sembrò aprire un’epoca nuova e indicare una tendenza non reversibile.
In esso si teorizzava che, con la fine del comunismo, il mondo si sarebbe unificato sotto l’egemonia del capitalismo e della democrazia liberale. Il dominio del mercato avrebbe non solo posto fine al conflitto sociale – a quel conflitto tra servo e padrone teorizzato da Marx come il motore della storia -, ma avrebbe creato le condizioni del migliore dei mondi possibili. L’economia di mercato e il capitalismo avrebbero corrisposto ai bisogni fondamentali e garantito una allocazione razionale delle risorse; mentre lo sviluppo economico e tecnologico avrebbero progressivamente omologato le differenti culture e i particolarismi nazionali unificando il mondo sulla base del modello culturale del capitalismo occidentale.