I quaderni del CTB - LE STAGIONI DELL’AVVENTURA -1960-1975: storia della Compagnia della Loggetta 31 01 22
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Pubblicato: Lunedì, 10 Ottobre 2022 00:00
I quaderni del CTB
LE STAGIONI DELL’AVVENTURA
1960-1975: storia della Compagnia della Loggetta
POSTFAZIONE
DALLA LOGGETTA AL CTB
Appunti per una storia politica e culturale
Sulla nascita del Teatro Stabile
Claudio Bragaglio
Componente del primo CdA del CTB (1975-77)
1.
La storia della Compagnia della Loggetta e del Centro Teatrale Bresciano è stata ed è un motivo di grande interesse che ha già richiamato più volte una rilettura critica che si ritrova in molte pubblicazioni. Che siano recenti, come nei vari e meritevoli Quaderni di teatro del CTB, o che risalgano nel tempo, a partire dagli anni ’60.
Rapida la memoria che ci riporta in vita le attività teatrali di Mina Mezzadri, Renato Borsoni, Massimo Castri e di molti altri protagonisti di questa straordinaria avventura. In primo luogo con l’ampia sequenza che si rifà ai Classici del teatro. O con l’incisivo progetto del Teatro Documento, ed il richiamo a spettacoli come: Lettere a un sindaco, sul rapporto tra il cittadino ed il potere, Dietro il ponte c'è un cimitero, con una polemica rievocazione del massacro della Prima guerra mondiale, Il Geometro, con la denuncia in chiave sociale della situazione urbanistica. Per non dimenticare poi: L’Obbedienza non è più una virtù, sulla figura di Don Milani, Brescia 1920 sull'occupazione delle fabbriche, Fate tacere quell’uomo, sulla figura dell’eretico fra' Arnaldo da Brescia. Od, ancora, la riscoperta di grande successo della tradizione dialettale, con la messa in scena de La curt dei Pulì e La Massera da bè, che rimangono nella memoria più profonda della nostra comunità culturale e popolare.
Il Prefetto Narcisa Brassesco e l’imbarazzo di sostegni e silenzi a Brescia 21 06 22
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Pubblicato: Mercoledì, 22 Giugno 2022 00:00
La Presidenza della Repubblica ha revocato “per indegnità” le onorificenze attribuite all’ex Prefetto di Brescia, dott.ssa Narcisa Brassesco. La vicenda ha riguardato interventi del Prefetto per favoritismi personali riguardanti un imprenditore bresciano. Non intendo infierire sulla persona della dott.ssa Brassesco, ma evidenziare responsabilità di vari soggetti politici, istituzionali e di alcune categorie per sostegni e silenzi nel corso dell’intero arco della sua controversa presenza a Brescia. E per un tempo – per ben sei anni – tra i più estesi per un prefetto nella stessa città, dal 1860 fino ad oggi! Con una riflessione che possa essere un “memento” anche per le istituzioni pubbliche locali, e non solo…prefettizie.
Molte le vicende all’insegna di scorrettezze ed incapacità. Tra queste, si pensi all’improvvida accoglienza inscenata dal Prefetto, per il ministro Bossi in vacanza a Ponte di Legno, con imbarazzanti fotografie di questa sua scampagnata montanara.
Ben nota la vicenda della scuola di Adro, tutta disseminata di simboli della Lega – col “Sole delle Alpi” – e lo scandaloso mancato intervento del Prefetto. Con l’Interrogazione nel 2010, al Ministro dell’Interno on. Maroni, promossa dagli onn. Corsini e Ferrari che sollecitavano il trasferimento del Prefetto. Con l’on. Maroni ed i Parlamentari della Lega in difesa del Prefetto, come fosse un proprio esponente di partito.
La vicenda drammatica, nel 2010, della “Gru di S. Faustino”, con il Prefetto che - per consenso generale - venne esautorato dal Questore dott. Montemagno, e sulla base d’una regia condivisa - con Sindacati Cgil e Cisl, la Chiesa con padre Toffari della Caritas, Rappresentanze di immigrati e Magazzino 47 – si evitò una possibile tragedia.
I gravi tafferugli, nel 2013, in occasione del comizio di Berlusconi in Piazza Paolo VI, dovuti all’improvvida gestione del Prefetto. Ma l’on. Saglia sottosegretario respinse allora la richiesta di immediate dimissioni del Prefetto, anche se…son convinto… ch’egli abbia maturato ormai da tempo un’opinione opposta.
Per non dire poi dell’inaugurazione del Metrò con tutta Brescia, Autorità istituzionali, aziendali e religiose, con il vescovo mons. Monari. Unica assente la dott.ssa Brassesco, con voci ricorrenti ed imbarazzate di impegni suoi non istituzionali, ma personali per un’esposizione “fashion” in quel di Parigi.
E via elencando. Queste ed altre vicende hanno trovato nel Centro Destra una difesa politica come mai è avvenuto a Brescia verso alcun Prefetto. Quindi con modalità del tutto avulse dalla storia nostra.