Partito

SI O NO AD UN PD “PARTITO DELLA NAZIONE”

Può darsi ch’io prenda un abbaglio (anche se mi seccherebbe un po’),  ma su questa storia del PD come “partito della Nazione” vedo troppa confusione. E pure un qualche elemento positivo.

Intanto bisognerebbe ripescare l’originaria riflessione di Alfredo Reichlin che ce l’ha proposto, per risparmiarci almeno stupidaggini. Poi porci in un’ottica di  non pregiudiziale contrarietà, cercando di andare come sinistra riformista ai nodi essenziali. E per noi più ostici e duri. V’è oggi in campo un’alternativa a Renzi, che vada oltre la battaglia giusta e sacrosanta su precise e decisive questioni (legge elettorale, riforma costituzionale, articolo 18, legge di stabilità…)? Intendo una  vera e propria “alternativa politica”? Un progetto che possa prevedere anche la costituzione d’un nuovo e diverso soggetto politico con relativa leadership? Con  chi, con Civati, Landini, Vendola…?

A seguito d’una simile realistica valutazione si aprono per la sinistra  i problemi più seri. Risparmiamoci intanto cervellotiche  linee di fuga e pure quella  voglia matta che serpeggia  spesso nel voler rimuovere – dopo la sofferta vicenda Bersani e Letta – una riflessione seria su noi stessi e sulle nostre attuali divisioni.

C’è una “terza via” tra il diventare tout court  renziani (come i Giovani Turchi) o antirenziani.. a prescindere? Penso di sì, ed a Brescia, come in Lombardia ci si sta provando mi pare positivamente, anche nell’ultima vicenda delle elezioni  della Provincia. Ma ciò che manca alla sinistra PD  è l’indispensabile quadro nazionale, oggi  letteralmente confuso e scomposto.

25 ottobre. Incoerente per un PD la piazza della CGIL?

Ho sostenuto il Sì per il voto di fiducia sull’art. 18 perché così è stato deciso dalla maggioranza del PD.  Ma il senso di responsabilità e di lealtà non è tale da dover rovesciare una diversa convinzione. In quel voto c’è il merito.  Già di per sé sbagliato. Ma poi anche un significato politico più generale, in tema di minori diritti del lavoro. Esplicito, tale significato, sia per chi s’è opposto, sia per chi l’ha condiviso. Su questo punto politico la vicenda non s’ è aperta certo  col voto del Parlamento,  ma neppure in quell’Aula  s’è  chiusa.

C’è chi vuol precludere la piazza ai PD che han votato la fiducia. C’è chi ritiene incoerente esser del PD ed in piazza il 25. C’è chi pensa che sia una piazza contro il Governo. C’è chi, da sprovveduto, sollecita persino misure disciplinari. Ma c’è anche chi del PD, coerentemente, ritiene che ci sia una piazza per una diversa politica del Governo.  Per quel che mi riguarda sono iscritto al PD da 7 anni ed alla Cgil da 43. In un PD che ha 7 anni ed in una Cgil che ne ha più di 100.

Vero che oggi va per la maggiore solo il nuovo. Ma è cosa anch’essa nel frattempo già diventata vecchia perché è ormai da più 20 anni, nel campo del centro sinistra soprattutto,  che si convive in partiti nati e sfornati come pizze. Anche se tutti nati e battezzati all’insegna finalmente d’un nuovo grande inizio, d’un nuovo grande partito, d’una nuova e sempre più grande storia.

Ma troppi ed ambiziosi padri fondatori  si son rivelati solo dei modesti eredi e, taluni, pure degli incauti affondatori.

Ricordo di Piero Favalli

Commemorazione ad un mese dalla scomparsa

Lo ricordano gli amici

Paolo Corsini, Claudio Bragaglio, Luciano Lussignoli, Bruno Bonera

Bovezzo- Sala consiliare- Venerdì 19 09 2014 ore 20.30

 

Il sindaco Bazzani in ricordo di Piero Favalli 22 08 14

Caro Piero,
è difficile, tremendamente difficile per la nostra comunità darti questo ultimo doloroso saluto, ma la tua amata Rosi, il tuo caro figlio Claudio, i tuoi parenti,  gli amici e i compagni, sanno che tu, in questo tuo troppo breve cammino nella vita, hai lasciato una traccia profonda che non ti farà dimenticare. Infatti Bovezzo manterrà viva la memoria di un Sindaco profondamente radicato nella vita del paese, primo cittadino, ma tra i cittadini, con i cittadini e per i cittadini.
Giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno hai lavorato tenacemente per la tua comunità. Questa è stata la tua bussola. Insieme all’etica e al senso del dovere. Quante intere giornate hai trascorso in Municipio per affrontare e cercare di risolvere sia il piccolo che il grande problema.
La tua vita, la tua militanza politica, il tuo impegno di amministratore sono segnati indelebilmente dall’ideale di giustizia, quasi a personificare il grande tentativo di un movimento, che si è ispirato ai temi dell'uguaglianza sociale, della dignità e del riscatto del lavoro e di cui tu hai fatto orgogliosamente parte fin dalla tua esperienza di operaio dell'OM.

UN VOTO PER PANZERI IN EUROPA

Cara amica, caro amico,

come saprai, il 25 maggio saremo chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento Europeo.

Si tratta di un appuntamento decisivo e la posta in gioco è davvero alta: i venti dell’antieuropeismo, spinti dalla crisi e da una certa dose di opportunismo, rischiano di mettere a repentaglio le conquiste dell’Unione Europea.

Certo, sappiamo bene che c’è ancora molto da fare e che occorre un’Europa più vicina ai cittadini, più sensibile ai bisogni della popolazione e più democratica...

Mi candido per questo: per portare sui banchi del Parlamento la voce dell'Italia, ma anche per dare al nostro Paese una maggiore consapevolezza delle tante opportunità che l'Europa ci ha offerto e che non sempre siamo stati capaci di cogliere.

Se anche tu credi che sia possibile portare il cambiamento in Europa, utilizza questi ultimi giorni per convincere amici, colleghi e familiari a votare PD e a scrivere PANZERI.

Visita il mio sito www.panzeri2014.it e passaparola!

Un caro saluto,

Antonio Panzeri

 

LETTERA DI CORSINI PER IL PD IN EUROPA. INDICAZIONE PER MOSCA, PANZERI E MORGANO

Bragaglio: segnalo un condivisibile intervento del sen. Corsini, a sostegno delle candidature in Europa di Mosca, Panzeri, Morgano

Cara amica, caro amico, sento di dover rendere pubblico il mio orientamento di voto nell'occasione delle imminenti consultazioni europee: un appuntamento che non sembra appassionare l'opinione pubblica e l'elettorato travolti come sono nell'immaginario collettivo dalle notizie sconcertanti che riguardano gli ennesimi scandali di malaffare e di degrado della politica che infangano la vita del Paese…

Per quanto mi riguarda personalmente non nutro dubbi sulla scelta dei candidati da sostenere: ALESSIA MOSCA, una deputata che conosco da vicino e che ho apprezzato per la serietà dell'impegno e la competenza dimostrata, ANTONIO PANZERI, parlamentare uscente particolarmente attento ai problemi del lavoro, del sistema delle imprese, alle tematiche dei diritti e LUIGI MORGANO, già mio vice Sindaco, amministratore pubblico di provata esperienza che potrà portare in Europa la sua passione e il suo impegno.

Fase nuova della sinistra riformista del PD. Anche a Brescia il “dopo Ghione” di Cuperlo

L’incontro del 12 aprile, promosso da Cuperlo al Teatro Ghione di Roma, ha rappresentato un fatto politico destinato ad avere in prospettiva significative ripercussioni. Quand’anche diverse siano le interpretazioni sulle proposte avanzate.

L’esigenza, per la sinistra riformista, di uscire dall’angolo e di superare uno stato di minorità nel partito, in quell’assemblea accalcata  la si è respirata a pieni polmoni. E finalmente. Un clima molto diverso da quello - altalenante tra il depresso ed il rottamato - che si respirava in fase congressuale.

La proposta di Cuperlo per la “costituzione dei Comitati della sinistra riformista”, le riflessioni critiche di Bersani sull’Italicum e le proposte di riforma costituzionale, l’appello energico di D’Alema – per certi aspetti drammatico, considerato lo stato del partito - per un impegno diretto ed organizzato in componente, anche al fine di contrastare la trasformazione di un soggetto politico in un semplice comitato elettorale, hanno offerto un preciso e costruttivo indirizzo di iniziativa.

E la scossa di D’Alema - dopo lunga e forzata  ibernazione - s’è fatta sentire forte e chiara. Ed anche in questo caso…finalmente!

 

1984 - 2014 iniziative sulla figura di Enrico Berlinguer

Circolo PD di Gardone VT

Lunedì 14 Aprile ore 20.30
presso il Centro San Filippo
in via don Zanetti a
Gardone Valtrompia.

"Quando c'era Berlinguer"

Durante la serata ne discuteranno:
Paolo Pagani, dipartimenti tematici PD Brescia
Paolo Corsini, Senatore PD
Guido Galperti, Deputato PD

Coordina la serata:
Andrea Mino, portavoce del circolo PD di Gardone VT

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Promemoria

CIPEC Brescia e Associazione camuno-sebina “E. Berlinguer”

In preparazione un confronto a Brescia sulla figura di Berlinguer

con il sen. Vannino Chiti, per lunedì 28 aprile, alle ore 17.30

Modalità e sede in fase di definizione

 

PD e la sfida del cambiamento - Proposte per una nuova sinistra riformista

Un gruppo di amiche ed amici, molti dei quali hanno aderito nel recente Congresso alla mozione Cuperlo, promuove un incontro, aperto anche a contributi di esponenti di altre mozioni, sul futuro del PD, sul progetto di riforme proposto dal segretario Renzi, sulla natura e direzione del cambiamento in atto. Nonché sulla forma partito del PD, sul ruolo e la rappresentanza delle varie aree politico- culturali. E, tra queste, l’area della sinistra riformista, oggi impegnata a ridefinire, all’indomani del Congresso e di fronte alla sfida del cambiamento, un nuovo profilo politico, culturale ed organizzativo, anche a seguito dell’adesione del PD al PSE e come parte costitutiva dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici in Europa.

Incontro pubblico

presso la sede provinciale del PD, via Risorgimento 18, BS

sabato 5 aprile,  dalle ore 9 alle 13

sul tema:

PD e  la  sfida  del cambiamento - Proposte per una nuova sinistra riformista

Cuperlo: la formazione di un’area politico culturale 03 02 14

On. Gianni Cuperlo

Relazione introduttiva. Incontro con i territori.  Roma 3.2.2014

“La formazione di un’Area politico culturale per restituire a una sinistra rinnovata forza e attualità nel pensiero”

Grazie di essere venuti.

La giornata non è la più felice, ma da tempo era necessario vedersi, parlarci e decidere assieme come riannodare quel filo di idee e passioni che nonostante tutto nei mesi passati abbiamo mobilitato.

E’ un lunedì, molti lavorano e il prefetto di Roma ha sconsigliato di raggiungere la capitale se non per gravi necessità.

Come si vede, quanto a scegliere il momento adatto a noi non ci batte nessuno.

Devo dire, però, che anche chi non è potuto venire ha detto, “partiamo, cerchiamo di capire assieme come si procede, perché soprattutto dalle diverse regioni la domanda è quella: adesso come si va avanti?”.

In queste settimane ci siamo visti spesso con i parlamentari – non per un privilegio – ma per un’agenda dei lavori che imponeva un coordinamento tra di noi. Ma per me è del tutto evidente che solo dai territori può ripartire il progetto di una “buona sinistra”.

Come è del tutto evidente che questo rilancio deve poggiare su basi politiche e culturali solide, ma questa volta anche su solide radici organizzative. Penso che oggi sia un’occasione utile per ragionare su entrambe e fissare i passaggi dei prossimi mesi.

Oltre il soldato Ryan, pure il generale D’Alema

Un amico mi faceva osservare l’imbarazzante figura fatta da D’Alema nell’intervista sua con Alan Friedman e riportata da Dagospia, dal Fatto quotidiano…Lo ha fatto  “perfidamente” – l’amico! - dopo la mia lettera aperta a D’Alema, ma ahimè pure “giustamente”. Touché!

Già, D’Alema. Con quel suo spropositato omaggio a se stesso, alla sua tenuta campagnola, a quel suo vino senza solfiti, al costo non proprio proletario d’un  vecchio ulivo, ai denti aguzzi del suo cane…

A parte quel suo vino, che per principio berrei  neppure sotto tortura, all’amico ho risposto che un esercito che si rispetti ha da salvare non solo i propri soldati, a partire dal soldato Ryan (che nella realtà era poi un burocrate di sergente), ma pure i propri generali. Sì, a partire proprio dal generale…D’Alema.

Polemiche bresciane sul PD nel PSE

A volte stento a credere a quel che leggo. Sulla vicenda Letta e l’adesione del PD al PSE, per esempio.

Si fa un congresso ed i “lettiani per Renzi” si schierano come si son schierati. Anche a Brescia. Non per polemica, ma era così difficile capire il vero obiettivo di Renzi? Forse quello di sacrificarsi per fare quel che non voleva fare, ovvero il segretario del PD?  Ha bloccato Letta, ancor più di quanto Letta stesso si fosse già bloccato, e l’ha poi saltato. Come tra bimbi, diciamo amici, il salto della cavallina.

A cose fatte ed ormai sfinite un bel documento bresciano, primo firmatario Nicola Del Bono con tante altre firme, a sostegno di Letta che stava già per andarsene. Renzi si poteva sostenere o contrastare (da parte mia ero tra i secondi) ma non si poteva, come non si può, equivocare. Va preso sul serio in tutti i suoi aspetti, quelli positivi e soprattutto quelli meno. Stessa cosa sul PD nel PSE.

Leggo le obiezioni di alcuni amici: Bazoli, Girelli, Manzoni…Si doveva approfondire, verificare, discutere. Tutto vero, ma si dà il caso che – e qui ha ragione De Martin – l’adesione del PD era esattamente una parte importante ed integrante della piattaforma di Renzi alle primarie. Ma su quel punto critico allora non una piega.

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